Nessuno RossoBlù

Cecina, 6 maggio 2001


Erica Paolucci non aveva neppure un anno, idem Alessia Pomili; Giorgia Angelini invece aveva già spento due candeline; addirittura Talita Milletti e Francesca Moretti non erano neppure nate in quel lontano 6 maggio 2001 quando la Monte Schiavo conquistava la promozione in A1, un giorno storico per il volley jesino - sia maschile sia femminile - mai arrivato nel massimo campionato. Sono passati venti anni tondi tondi da quel piovoso pomeriggio di Cecina, dove si consumò l'ultimo atto di un campionato 200/01 emozionante e difficile, un lungo testa a testa tra le jesine ed il Trecate delle giovanissime Cardullo ed Anzanello, dell'indiavolata De Carne e di quella volpe di Luciano Pedullà. 
Ma la Monte Schiavo di coach Volpicella, di capitan Romanin, di "Apo" Mattiolo e delle stelle straniere Fledderus, Roll e Pan Wen Li, era una squadra tosta, un grande gruppo dentro e fuori dal campo, aspetto che la rese inattaccabile dalle diverse disavventure di quella stagione, come la sconfitta nel derby con Fabriano (da 0-2 e 3-2) ed il durissimo ko nella finale di Coppa Italia di A2 giocata proprio in casa dell'Agil, protagonista di una clamorosa e storica rimonta nel primo set: da 16-24 a 29-27. E quel 6 maggio di venti anni fa, le prilline vincendo per 3 a 0 contro Sesto Fiorentino, si presero quella serie A1 già sfiorata nelle due stagioni precedenti, con coach Maurizio Moretti in panchina, sempre a gara 3 delle finale play-off contro due autentiche "corazzate" come la Romanelli Firenze e Sassuolo. Caduto l'ultimo pallone, iniziò la festa, semplice e genuina, prima nel palasport "Frontera" che giusto un anno prima era stato teatro di una bruciante sconfitta in finale di Coppa Italia di A2 contro San Donà. La comitiva jesina, composta da una settantina di tifosi, dai dirigenti con il presidente Gennaro Pieralisi in testa, si spostò poi, in un ristorante a Cecina, letteralmente "requisito" dalla società. Proseguì nei giorni successivi, con impegni istituzionali in Comune e con gli sponsor. Il segreto di quella Monte Schiavo fu proprio il gruppo, molto unito, ma anche la grande professionalità di tutto lo staff e della società. Il tecnico Volpicella affiancato dal vice Gabriele "Vasco" Vasconi, il videoman Andrea Zingaretti e lo scout Claudio Cuicchi, figure magari meno sotto i riflettori ma altrettanto importanti. Nei prossimi giorni su questo blog questi personaggi e non solo loro, prenderanno la parola per raccontare quella memorabile stagione, rimasta indimenticabile in tutti i tifosi rossoblù meno giovani, con la speranza che si possa organizzare presto - quando il Covid-19 lo permetterà - una "reunion" dei protagonisti, come accaduto nel 2011, per il decennale della promozione. Allora ad ospitarla fu proprio il capitano Alessandra Romanin. FORZA JESI! Nessuno.