Nessuno RossoBlù

Film mentali


Tutto l'entusiasmo di una serie play-off raggiunta un po' per caso ed all'ultimo momento, la condizione della squadra ed in particolare di Erica Paolucci in crescita, la vittoria nello scontro diretto con Cesena, per di più in casa delle romagnole. Tutti questi fattori mi avevano un po' illuso, mi avevano fatto sognare ad occhi aperti: la Pieralisi Pan può mettere in difficoltà la "corazzata" Altino. Magari vincere no ma dare fastidio, costringere le forti abruzzesi a sudare le proverbiali sette camice per uscire dalla "Carbonari" con un risultato favorevole, questo si. Io ci credevo e con questo spirito sabato pomeriggio sono arrivato alla palestra di via Tessitori. 
E' chiaro che nei miei film mentali non avevo considerato chi c'era dall'altra parte della rete, quell'Altino vincitore del girone D2 e capace di prendere a pallonate in amichevole la "corazzata" del girone D1, la Battistelli-Termoforgia. Mi sono bastati pochi scambi nel primo set per aprire gli occhi sulla realtà. Le ospiti facevano viaggiare la palla ad una velocità mai vista in questa stagione, giocatrici come Lestini e Longobardi sparavano dei siluri potentissimi davvero difficili da difendere. Eppure la Pieralisi non si è scomposta, ad Angelini & co non sono tremate le gambe di fronte a quella dimostrazione di forza; hanno continuato a proporre il loro gioco, hanno spinto moderatamente in battuta e si sono affidate ad Erica Paolucci, letteralmente inarrestabile. Quando Gasparroni ha messo a terra il pallone del 16-15, con un bel mani-out, ho davvero cominciato a pensare che il mio film mentale potesse trasformarsi in una splendida realtà. Non avevo fatto i conti con un aspetto importantissimo nei play-off, ovvero l'esperienza, l'abitudine a giocare partite di questo tipo, qualità che purtroppo nessuna delle prilline ha. Dall'altra parte della rete invece, di esperienza ce ne stava a chili! E si è vista in quel momento, non solo per come Altino ha reagito allo schiaffo ma soprattutto, per come ha indirizzato la partita, per come ha condizionato l'arbitraggio, apparso davvero scarso e senza spina dorsale. Il finale di frazione infatti, ha avuto un unico protagonista negativo, l'arbitro Grossi, che si è prodotto in due-tre chiamate assurde, con palloni attaccati ampiamente out dalle ospiti ma chiamati dentro. Pure coach Luciano, solitamente calmo e pacato, ha protestato vivacemente.Quei due-tre punti alla lunga, hanno fatto la differenza nell'equilibratissimo primo set. Era chiaro che l'andamento di quel parziale avrebbe potuto indirizzare la gara in un modo o in un altro; un successo della Pieralisi avrebbe messo ancor più tensione e pressione nella metà campo abruzzese, al contrario la vittoria della Tenaglia avrebbe dato più fiducia alle ragazze di coach D'Amico. Così è andata. Se il primo set era stato emozionante e combattuto, gli altri due sono stati dei monologhi abruzzesi che hanno sgretolato punto dopo punto la mia utopia di vedere le jesine lottare alla pari fino alla fine. Lì si è vista la differenza dei valori in campo, che sono emersi in tutta la loro chiarezza. Poteva davvero finire male per le jesine. Se la Pieralisi non è stata presa a pallonate come la Clementina 2020 lo si deve a Erica Paolucci e Nicol Giombini, le ultime ad arrendersi ed a lottare. Più le guardavo sbattersi e più mi tornava una domanda - sempre la solita, a dire il vero - che mi faccio da due anni a questa parte: ma con Valeria Tallevi come opposto, e queste due a completare l'attacco, come sarebbe finita? E' un altro dei miei film mentali. Coach Luciano probabilmente direbbe che sono monotono e noioso, ma lo sono stati pure il secondo e terzo set di sabato pomeriggio. FORZA JESI! Nessuno.