Nessuno RossoBlù

Il bello delle Olimpiadi


Con orgoglio posso dire "c'ero anche io!". Sabato notte alle 2 anche ero davanti alla tv per vedere l'esordio alle Olimpiadi della nazionale italiana di pallavolo femminile, un 3 a 0 a dir poco facile contro la Russia, ora ribattezata Roc per le sanzioni inflitte dal Cio al comitato russo. Vincere all'esordio, in una competizione così difficile e per di più, con l'etichetta di "squadra in corsa per l'oro", non è facile; le azzurre ce l'hanno fatta, dimostrando una grande forza mentale, anche in una partita dove la stella Paola Egonu almeno all'inizio non ha brillato. La qualità principale di questa Italia al di là dei giudizi tecnici, credo sia l'unità, il gruppo, un particolare già determinante per un'altra Nazionale, anche essa guidata da un marchigiano (anzi, da uno jesino!) capace di scalare le gerarchie del calcio europeo. 
Non ho visto la gara odierna con la Turchia, perché ero al lavoro ma da quello che leggo, questa qualità è emersa ancor di più contro le ragazze di coach Guidetti, uno capace di incartare la favoritissima Cina. Giovedì notte proverò a mettere la sveglia alle 2 per vedere il match con l'Argentina, teoricamente la squadra più scarsa del girone eliminatorio ma non garantisco nulla, dovendo poi andare a lavorare alle 6. Più abbordabile, ma solo da punto di vista televisivo sarà la gara con la Cina, in programma sabato pomeriggio alle 14.45; uno sforzo di può fare anche per l'ultima partita della prima fase, lunedì mattino alle 4, contro gli Stati Uniti, attualmente unica squadra a punteggio pieno assieme alle azzurre di Mazzanti. (foto facebook.com/FederazioneItalianaPallavolo).La verità è che queste Olimpiadi, con i loro orari sballati, stanno mettendo a dura prova tutti noi appassionati di sport. Non solo di volley femminile o maschile. Io sabato notte ho tenuto duro fino alle 3, cioé fino al 2-0, poi sono crollato. Alle 7 però, ero di nuovo in piedi per vedere l'Italia del basket, tornata ai Giochi a 17 anni di distanza dall'ultima partecipazione, quella del meraviglioso argento di Atene 2004. Questo è il bello delle Olimpiadi, dove c'è il meglio dello sport condensato in poco più di due settimane. Io riesco ad appassionarmi facilmente agli azzurri del tiro a volo, a quelli delle arti mariziali ed a quelli del sollevamento pesi, tutte discipline che durante l'anno non passano quasi mai sui canali principali. In realtà proprio queste discipline (mi da fastidio definirli sport minori, minori a chi?) mi insegnano quanto è importante la passione, perché questi atleti hanno pochissima visibilità eppure lavorano sodo, fanno sacrifici enormi per raggiungere una medaglia. E non è ancora iniziato il programma dell'atletica, la regina delle Olimpiadi. Per me però, domenica è stata anche la giornata del fioretto femminile, che a Jesi è particolarmente sentito ed amato, avendo regalato in più di un'occasione delle grandi gioie. Stavolta non c'erano atlete jesine ma una "jesina d'adozione", la senese Alice Volpi, allenata dalla leggendaria Giovanna Trillini. Come oramai sappiamo, le cose sono andate male. E già mentre lo scrivo un po' mi viene da sorridere perché per un altro paese, per un'altra città, un quarto posto alle Olimpiadi sarebbe stato salutato come un buon risultato, non in Italia ed in particolare non a Jesi, dove la "medaglia di legno" nella scherma è solo il primo degli sconfitti.La povera Alice ce l'ha messa tutta per essere degna delle ragazze che l'hanno preceduta - parlo di gente come Trillini, Vezzali e Di Francisca - ha superato pure la rivale Errigo in un derby tutto italiano nei quarti ma si è dovuta arrendere a due russe, il fenomeno Deriglazova e la Korobejnikova, cresciute da un altro jesino, quello Stefano Cerioni ora allenatore di un ragazzo ceco, bronzo nella prova di fioretto individuale. Impietosa la statistica: erano 29 anni che sul podio del fioretto femminile non saliva un'italiana...anzi una jesina. Giovedì c'è la prova a squadre, dove l'Italia ed Alice cercheranno il riscatto. Io punterò la sveglia, con la speranza di guardarmi la finale mentre pranzo. FORZA AZZURRE! Nessuno.