Nessuno RossoBlù

Il flop dell'Italia femminile


Anche io ieri mattina ero davanti alla televisione per guardami la "finale anticipata" tra l'Italia e la Serbia. Avevo sbrigato rapidamente alcune faccende per trovarmi comodo alle 10 sul divano per l'inizio di questo prestigioso quarto, rivincita della finale del Mondiale del 2018, anche quello giocato in Giappone. Le aspettative lo devo dire, erano alte: di fronte le due due giocatrici più forti del pianeta, la serba Boskovic e la nostra Paola Egonu, due ottime squadre con tante campionesse, due ottimi allenatori come Terzic ed il marchigiano Mazzanti. Insomma, ero preparato a pranzare con il tie break, come accaduto il giorno prima  con gli azzurri di Blengini. Come è finita oramai, lo sappiamo tutti. Non ho dovuto saltare il pranzo, anzi al contrario ho potuto consumare il mio pasto di mezzogiorno con grande calma, tanto la partita era finita da un pezzo!
L'Italia ha clamorosamente steccato contro l'avversario forse, più forte, giocando una partita tutt'altro che eccezionale, direi mediocre. A parte il primo set, molto equilibrato, nel secondo non c'è mai stata partita, la Serbia ha piazzato subito l'allungo ed ha gestito, sorretta da una Boskovic monumentale, da una grande difesa di squadra e soprattutto, dalla regia sempre illuminata dell'immensa Maja Ognjenovic, che ancora una volta ha dimostrato di essere la palleggiatrice più forte del mondo. La Rai mi ha risparmiato la sofferenza del terzo per mostrarmi l'oro del ciclimo su pista. Ai più distratti voglio ricordare che Maja Ognjenovic per una sola stagione ha indossato la maglia della Monte Schiavo nel campionato 2008/09, ed in quei pochi mesi trascorsi a Jesi dimostrò di essere una giocatrice di grande talento, contribuendo alla vittoria in Challenge Cup. Confesso che ogni volta che l'Italia gioca contro di lei, sono sempre molto combattuto su chi tifare... (foto facebook.com/FederazioneItalianaPallavolo).Non voglio fare quello che dice "io lo sapevo che finiva così" però, dei campanelli di allarme in casa azzurra c'erano stati e ben evidenti. Le due sconfitte con la Cina e gli Stati Uniti nel girone eliminatorio, proprio quando si doveva alzare il livello di gioco per conquistare il primo posto (ed evitare un pessimo sorteggio), dovevano servire da sveglia per tutto il gruppo, forse arrivato a Tokyo troppo sicuro di sè e con poche partite vere sulle gambe, come ha sottolineato Julio Velasco: "In allenamento non puoi allenare le difficoltà. Questa si allena solo giocando partite importanti" ha detto nel post partita su Rai2. Il sorteggio certo, non ha aiutato la Nazionale, abbinata proprio all'avversario peggiore, quella Serbia "bestia nera" delle azzurre negli ultimi appuntamenti internazionali: Mondiale 2018 e Europeo 2019, ora Olimpiadi 2021. Un'ultima riflessione la voglio fare su Paola Egonu, la nostra giocatrice più attesa, sperando di poter fare una critica senza essere etichettato come bigotto o peggio, come omofobo. Come ho avuto modo di scrivere in passato, a me della vita privata dell'opposto dell'Imoco non frega molto, interessa ciò che fa in campo ed in questa Olimpiade la Egonu non ha mai mostrato tutto il suo enorme potenziale, è sembrata una giocatrice normale, anzi quasi mediocre di fronte a sua maestà Boskovic. Forse tutte le polemiche che hanno accompagnato Paola verso le Olimpiadi non gli hanno dato serenità. Prima la querelle con il giornalista Adinolfi, che aveva criticato la sua nomina a portabandiera del Cio per "ragioni extrasportive"; poi le dichiarazioni del ct della Serbia, Terzic, che aveva paragonato lei e Boskovic. "Egonu non sarà mai una giocatrice come Tijana Boskovic, perché non ha tutto. - aveva detto a Mozzartsport.com - Ha fisico, psicologia più o meno, ma alcune cose non le ha e non le permettono di essere sempre allo stesso livello ogni volta. Salendo e scendendo, la curva dove la prestazione sale e scende è molto presente e non potrà mai giocare ogni competizione ai massimi livelli. Con Tijana, le oscillazioni sono minime, ed è proprio per questo che è la migliore al mondo. Molto semplice".A leggere ora le parole di Terzic sembra davvero di vedere la partita di ieri sia della fuoriclasse serba sia di quella italiana, che ha commesso molti errori e non è stata in grando di impensiere la difesa avversaria, mentre Boskovic ha giocato con una continuità impressionante, attaccando una quantità enorme di palloni. Per fortuna Egonu è più giovane, ha solo 22 anni, a Parigi ne avrà 25, il futuro quindi è tutto suo. Questa eliminazione sono sicuro, la farà maturare, come farà crescere tutto il gruppo azzurro...sperando che Maja smetta di giocare. FORZA AZZURRE! Nessuno.