Nessuno RossoBlù

Lo zero di Erica Paolucci


Ci sono due immagini che possono raccontare meglio di tante parole la fredda serata della Pieralisi Pan a Trevi: Erica Paolucci tristemente in panchina a guardare da spettatrice tutto il terzo set e quello zero vicino al nome della schiacciatrice fabrianese sul mio taccuino; zero come i punti messi a segno da "Paola" nel match del PalaGallinella. E' oramai evidente che uno dei problemi della Pieralisi in questa fase del campionato è il rendimento del suo numero nove, da qualche partita apparsa lontanissima parente della giocatrice capace con i suoi colpi di fare la differenza e di far sognare il povero tifoso rossoblù. I primi segnali di flessione si erano già visti con Capannori ma la orgogliosa reazione di Erica nel finale di quarto set, quando le due squadre lottavano corpo a corpo ai vantaggi, avevano fatto dimenticare il resto. Poi c'è stata Perugia, un ko duro da mandare giù e che ha avuto effetti devastanti sulla testa di tutta la squadra, e di Erica in particolare. (foto Mauro Grilli x Pieralisi Volley). 
Isernia doveva essere la gara della riscossa ed invece, è stata una nuova tappa di questa crisi. Le sue difficoltà in ricezione nel terzo set hanno quasi rischiato di far deragliare la Pieralisi, fino a quel momento in totale controllo del match. Ed eccoci dunque, alla serata di Trevi, che ha visto Paolucci fare la spola tra il campo e la panchina per le difficoltà nella fase offensiva dove non ha mai inciso; fino alla decisione dolorosa di coach Luciano nel terzo set: Usberti titolare dall'inizio, Erica in panchina. Senza nulla togliere alla bravissima Alice - tra l'altro sono entrambe di Fabriano - che ha sempre dato il massimo quando è stata chiamata in causa. La domanda che mi pongo è: cosa sta succedendo ad Erica Paolucci? A cosa si deve questo momento? Possibile che la sconfitta di Perugia, avversario comunque tosto e di altissimo livello, abbia causato questa crisi esistenziale e di rendimento? Non nego che uno, anzi forse l'unico motivo che mi ha spinto a spendere il mio sabato sera al seguito delle prilline, anziché in centro a Jesi, è stata proprio Erica Paolucci. Dopo aver visto la squadra contro Isernia ero ben consapevole che le rossoblù non stanno attraversando un momento di forma eccezionale e la Lucky Wind non era certo l'avversario più agevole in questa fase del torneo. Però, avevo una piccola speranza: con Erica in palla la Pieralisi è una squadra diversa, ha tutta un'altra verve e può anche sognare di espugnare un campo non semplice come il PalaGallinella. Purtroppo la mia speranza ha avuto vita breve e si è spenta in quella panchina del terzo set, mi sono rassegnato ad un altro mesto rientro a Jesi.Proprio nel viaggio di ritorno ho cercato di immaginare tutte le risposte alle mie domande sulla giocatrice fabrianese. Ho ipotizzato di tutto, partendo ovviamente da quelle tecniche, con gli avversari che oramai hanno imparato a conoscerla e la "marcano" stretta sia in battuta sia in difesa, fino ai problemi normali che una ragazza di venti anni può avere. Non penso che Erica non sia adatta a questa categoria; lo ha dimostrato lo scorso anno di poter giocare tranquillamente in B1. Le sue performace alla "Carbonari" contro la Battistelli-Termoforgia e con Altino, cioè due corazzate costruite per stravincere il campionato, sono lì a dimostrare il suo talento, perché "Paola" ha talento, deve solo recuperare serenità e convinzione nei propri mezzi. Con il suo numero nove in forma la Pieralisi è tutta un'altra formazione, è una squadra capace di imprese impensabili come la vittoria nel derby. FORZA JESI! Nessuno.