Nessuno RossoBlù

L'impennata dei rinvii


Mi ero organizzato tutto un programma, avevo pianificato nei dettagli il mio ritorno su questo inutile spazio dopo qualche giorno di vacanza, avevo studiato la mia marcia di avvicinamento verso il ritorno in campo della Pieralisi Pan, avevo segnato nella giornata di oggi un post sulle prime partite all'inizio del nuovo anno delle rossoblù e mi ero anche messo a spulciare gli archivi. A stoppare tutto questo grande lavoro, che faccio con grande passione, ci ha pensato il Covid e nello specifico la richiesta della Pallavolo Teatina di rinviare il match di sabato 8 con le jesine. "La formazione abruzzese ha avanzato richiesta di rinvio per casi di positività" si legge nell'articolo pubblicato martedì scorso sulla pagina ufficiale della Pieralisi Volley; una notizia ribadita poi, dal sito della Federvolley, che ha cancellato la data della gara. Anche io mi sono adeguato a questa situazione.
Quando ho letto l'articolo sul rinvio, il mio primo pensiero è stato che forse, ci eravamo abituati bene, avevamo quasi pensato di aver risolto tutti i problemi con questo nemico invisibile chiamato Covid. L'introduzione dei vaccini è stata senza dubbio una grande scoperta, che ha permesso a tutti di recuperare quelle abitudini un tempo normali. Guardando al mondo rossoblù, questa scoperta ha permesso a noi tifosi di tornare al palasport per vedere dal vivo le partite, seppur con le mascherine chirurgiche e con una capienza dei palasport ridotta al sessanta per cento. Di questi tempi, poco più di un anno fa, eravamo tutti rinchiusi dentro le nostre case, costretti alle dirette streaming ed al coprifuoro serale. Il vaccino mi ha addirrittura concesso di tornare a viaggiare per l'Italia per vedermi la mia squadra del cuore; come dimenticare la grande trasferta di Roma in treno, oppure i blitz in auto a Perugia, Trevi e Porto San Giorgio? Tutte cose che senza il vaccino non sarebbero state possibili. A confermare questa teoria delle ritrovata normalità, c'era anche la quasi totale assenza di casi di Covid sia nella Pieralisi sia nelle altre squadre, ed un girone di andata regolarissimo, senza più gare rinviate a data da destinarsi come invece, era capitato spesso nello scorso campionato. La prima di questa stagione è stata Trevi-Volley Angels prima della sosta natalizia. Insomma, io guardavo a questo 2022 come l'anno della fine della pandemia. E' evidente che i fatti di queste ultime settimane non vanno verso quella direzione; la variante Omicron ha sparigliato le carte e fatto ripiombare tutti nella paura e nella preoccupazione, perché va bene che questo nuovo ceppo del virus è meno aggressivo ma è comunque, più contagioso e crea disagi a tutti. Se anche la serie A di calcio sta avendo difficoltà a giocare con regolarità, come non potrebbe incontrare difficoltà la piccola serie B di pallavolo femminile?La Federvolley nella giornata di martedì 4 ha voluto ribadire l'intenzione di non sospendere interamente il campionato di serie B1 ma di applicare solo i protocolli stabiliti dal Governo (cioè la riduzione della capienza degli impianti al 35% e l'obbligo di indossare all'interno dei palazzetti le mascherine Ffp2 ed il divieto di consumare cibi e bevande) e di rinviare solo le singole gare, una decisione che ha creato subito un piccolo terremoto, perché al momento, dell'undicesima giornata del gruppo E, quello della Pieralisi, l'unica partita confermata è quella tra la CivitaLad ed il Volleyrò di Roma, tutte le altre sono state rinviate a data da destinarsi o per un impennata di casi di Covid nelle squadre oppure perché le giocatrici sono finite in quarantena per contatti con dei positivi. Un vero caos. Come se ne uscirà? Non ne ho idea. L'unica cosa di cui sono certo, è che difficilmente la stagione regolare si concluderà il 26 marzo come da calendario. FORZA JESI! Nessuno.