Nessuno RossoBlù

Emozioni che sono mancate


"Peggio dell'andata non possono fare di sicuro!". Così mi sono presentato ad Alba, all'ingresso del PalaTriccoli sabato pomeriggio, pochi minuti prima dell'inizio di Pieralisi Pan-3M Perugia. A dirla tutta lei mi aveva stuzzicato ricordandomi la difficoltà dell'incontro: "Oggi è durissima!" erano state le sue parole. Il ricordo della gara giocata a metà novembre alla "Capitini" però, era solo uno dei pensieri che mi hanno accompagnato mentre mi dirigevo al palazzetto, perché la partita di sabato è stata particolare non solo per l'aspetto tecnico e quello della motivazione di sfidare la capolista, ma soprattutto per la questione del Covid. Chi avrebbe mai immaginato dopo Pieralisi-CivitaLad che il campionato sarebbe stato stoppato dalla Federvolley per quasi due mesi a causa dell'impennata dei contagi e per il numero troppo alto di gare rinviate?
La sosta è stata un duro colpo per tutti, per le giocatrici costrette a lunghe settimane fatte di allenamenti senza potersi "sfogare" il sabato, per le società obbligate a rivedere programmi e progetti, ma anche per i tifosi, privati nuovamente di quella bella routine del sabato pomeriggio. Proprio l'immagine di quei sabati di gennaio improvvisamente diventati vuoti e noiosi, è stato un altro pensiero che mi ha accompagnato nella strada verso il PalaTriccoli. Spero sinceramente di non doverci più fare i conti, come mi auguro di non dover più avere a che fare con le restrizioni e le percentuali sulla capienza degli impianti, misure giustissime per fronteggiare la pandemia ma difficili da digerire per uno come me che sogna un giorno di vedere il palasport pieno per le rossoblù. Adesso al momento questo resta solo un sogno.Nonostante la lunga sosta, la capienza del PalaTriccoli ridotta al 35 per cento e l'obbligo di mascherina Ffp2, sabato pomeriggio c'era una bella presenza di pubblico sugli spalti, magari non molto rumorosa come altre volte (mancavano le "sirene" di casa Sabbatini) ma inaspettata almeno per me. Quanta gente ho sentito dirmi in questi giorni che sono un folle ad andare a vedere le partite di pallavolo, che è pericoloso, che è meglio evitare i luoghi affollati con gente sconosciuta. Non credo sia il caso delle partite della Pieralisi, perché alla fine, siamo quasi sempre gli stessi, siamo un po' una piccola-grande famiglia; sui luoghi affollati, non ho idea di quanti eravamo sabato pomeriggio ma di sicuro non abbiamo neppure sfiorato il tetto del 35 per cento. Quindi ci tengo a ribadire che le partite della Pieralisi sono un luogo sicuro, dove tra l'altro ci si diverte anche perché le prilline esprimono un gioco molto divertente ed a tratti spettacolare.Forse il momento del match in cui mi sono esaltato di più non è stato un attacco o un muro, cioé dei punti creati direttamente dalle rossoblù ma una serie di grandi difese della Pieralisi nel primo set, concluse poi con un punto. Sono situazioni che danno una carica pazzesca alle giocatrici in campo ma anche a chi sta sulle tribune. Ecco, queste emozioni, questa adrenalina mi sono mancate molto, non riesco a farne a meno. Un vero peccato che per rivedere Marcelloni & co in campo in casa dovrò attendere due settimane, perché non penso di andare sabato prossimo ad Isernia. Ma è già bello essere ripartiti e esserci lasciati le settimane di quarantena alle spalle. FORZA JESI! Nessuno.