Nessuno RossoBlù

Tre squadre in campo


Venerdì per presentare Pieralisi Pan-Trevi avevo scritto che le prilline erano davanti ad una piccola svolta della loro stagione, che poteva prendere una direzione piuttosto che un'altra a seconda del risultato del match di sabato pomeriggio. Per come sono andate le cose al PalaTriccoli, se c'era ancora qualcuno che voleva sperare in una Pieralisi ambiziosa e capace di rientrare prepotentemente in gioco nella lotta per i play-off, la partita ha dato una risposta chiara ed inequivocabile: tra Marcelloni & co e Trevi (e probabilmente tutte le altre compagini dell'alta classifica) il divario al momento è molto ampio e difficilmente colmabile nel breve periodo, quindi meglio preoccuparsi di quelle dietro, per nulla rassegnate ad una retrocessione ineluttabile. 
Nella partita di sabato in campo sono andate tre squadre, la Lucky Wind e due copie della Pieralisi, la prima - cioè quella dei primi tre set - troppo discontinua e molle, molto simile a quella che era scesa in campo al PalaGallinella nel match di andata; la seconda squadra rossoblù è quella entrata in scena dal 17-24 del terzo set, una frazione che tutti pensavamo fosse morta e sepolta...tranne Ginevra Bazzani andata in battuta e Laura Canuti, che in quella piccola fetta di partita ha sfoderato tutto il suo campionario di numeri, tra fast velocissime e muri insuperabili. Il quarto è stato forse, il parziale più divertente ed equilibrato, che Trevi ha vinto aggrappandosi alla sua arma migliore, la difesa, ed una Castellucci micidiale quando chiamata ad attaccare dalla seconda linea. Qualche errore di troppo in ricezione ed alcune scelte sbagliate in attacco hanno impedito alle rossoblù, trascinate da una Paolucci rinvigorita (sette punti nel solo quarto set), di arrivare al tie break, traguardo impensabile ad un certo punto. Non ho avuto la fortuna di parlare con coach Luciano a fine gara per via della confusione generata dall'Aesis'88 (terza squadra di basket di Jesi, ndr) entrata in campo per il riscaldamento delle partita delle ore 21. Se ci fossi riuscito gli avrei chiesto se era più arrabbiato per i primi tre set oppure contento della reazione prodotta dalla squadra dal 16-24 in poi. Il finale di terza frazione infatti, non deve far dimenticare ciò che è accaduto prima, perché la Pieralisi era stata davvero inguardabile, una prestazione non all'altezza delle reali capacità delle rossoblù; per carità, le attenuanti sono tante, a partire proprio da Trevi, che ha giocato una gara di altissimo livello difensivo, sorretta dal libero Lillacci ed Ameri, una che è giusto dirlo, non dovrebbe giocare in questo campionato perché diversa dalle altre. Una parziale spiegazione di questo approccio troppo molle può essere quella della condizione atletica approssimativa; per come si è sviluppata la partita mi è sembrato che la Pieralisi abbia impiegato la prima parte del match per togliersi la ruggine di dosso, quella mancanza di abitudine a giocare una partita vera, con dei punti in palio ed un avversario tosto. Credo che ora non bisogna essere troppo autodistruttivi e salvare quanto di buono fatto con Trevi, la reazione, la voglia di non arrendersi ad un destino che sembrava segnato, la ritrovata voglia di difendere, di aggredire a muro ed un attacco che ha bisogno di tutte le protagoniste, da quelle scelte per il sestetto titolare fino a quelle della panchina, perché la rimonta del terzo è arrivata con Bazzani, Usberti e Marcelloni in campo, Malatesta, Milletti e Pirro in panca. A proposito coach Luciano, perché non rischiare anche nel quarto Usberti? Pirro non era nella sua giornata migliore. L'unica buona notizia di questo sabato in chiaro-scuro è arrivata dalla classifica perché in un turno che poteva segnare il sorpasso di Chieti, solo Isernia ha mosso il punteggio, in attesa di un mese di marzo che sarà decisivo visti i tanti scontri diretti per la salvezza. E lì la Pieralisi non potrà concedersi pause o cali di concentrazione. FORZA JESI! Nessuno.