Nessuno RossoBlù

Da Trecate...a Trevi


Ci sono momenti che mi fanno sentire tremendamente vecchio. La partita di sabato pomeriggio tra la Pieralisi Pan e Trevi è stata suo malgrado, uno di questo istanti, anche se non c'era bisogno che Marcelloni & co mettessero in piedi tutta quella sceneggiata della rimonta dal 17-24 per ricordarmi la mia età. Però, quel fatto "mi ha sbloccato un ricordo", come si dice adesso. Quando la giovanissima Ndule ha sparato out il pallone del definitivo 28-26 del terzo set la mia reazione istintiva è stata quella di correre subito da Tiziano, seduto al tavolo del segnapunti per condividere con lui proprio il ricordo di una partita giocata dall'allora Monte Schiavo ai tempi della serie A2, quindi roba da gente con i capelli bianchi, perché parliamo della gloriosa stagione 2000/01, ovvero quella della storica promozione in A1 delle prilline (allora quel soprannome era appropriato, visto lo sponsor vinicolo; oggi è solo un omaggio a Gennaro Pieralisi, che lo inventò). A pensarci bene, dell'attuale rosa della Pieralisi solo Marcelloni, Cecconi, Pirro e Paolucci erano nate.
Con sorpresa però, anche Tiziano aveva pensato alla stessa partita: la famosa finale di Coppa Italia di A2, giocata a Trecate dalla Monte Schiavo di coach Gianni Volpicella. Perché famosa? E cosa ci azzecca con questo Pieralisi-Trevi di sabato scorso? Lo avevo già raccontato nel 2020, quando il lock-down ed il blocco dei campionati mi avevano portato a sfogliare il mio personalissimo album dei ricordi colorati di rossoblù. Tra gli avvenimenti postati su questi inutile spazio, un posto lo aveva avuto anche quella gara, una sconfitta che avrebbe steso chiunque ma non quella Monte Schiavo, davvero più forte di tutto e di tutti. In quella finalissima infatti, Romanin & co subirono una clamorosa rimonta dal 17-24, proprio come Trevi tre giorni fa al PalaTriccoli; in quella domenica di fine marzo nella piccola palestra piemontese nel 2001 l'Agil Volley (che poi diventerà Asystel Novara, una volta salita in A1) del duo Anzanello e Cardullo nel primo set riuscì ad annullare otto set ball jesine ed a vincere la frazione 29-27. Fu ovviamente il momento chiave della partita, che da lì in avanti fu dominata e vinta dalle padroni di casa per 3 a 0.Per i malfidati, vi dico subito che non ho neppure dovuto controllare sul sito della Lega Volley Femminile il risultato: sono momenti che purtroppo, nel bene e nel male, ti rimangono impressi nella mente anche ad anni di distanza. Già, perché non capita spesso di assistere ad una rimonta del genere, quasi impossibile nell'epoca del Rally Point System, perché è impensabile che una squadra riesca ad annullare ben otto set/match ball senza sbagliare nulla e poi, vincere la frazione. Quasi...ma non del tutto impossibile visto come sono andate le cose sia a Trecate sia al PalaTriccoli. Sabato pomeriggio eravamo in tre ad aver assistito ad entrambe le rimonte: il sottoscritto, Tiziano e Paolo Perlini, storico addetto stampa rossoblù, che in quel pomeriggio a Trecate raccontava per telefono la finalissima ai radioascoltatori di RVE. Ora possiamo dire di aver assistito al fatto da entrambe le parti, cioè da chi la subisce (nel 2001) e da chi la compie (nel 2022). Vi sembra poco?A voler essere precisi, Marcelloni & co forse hanno fatto qualcosa di ancora più incredibile dell'Agil, perché non hanno annullato otto set ball, come fatto da Trecate, ma ben otto match ball, cioè otto palloni di Trevi per chiudere la partita: se avessero commesso il minimo errore in battuta, in attacco o in difesa, la gara sarebbe finita lì. Poi è finita nel quarto set ma intanto, loro hanno scritto una piccola pagina di storia e mi hanno fatto capire una volta di più che sono tanti, troppi, anni che seguo i colori rossoblù e forse, dovrei spendere meglio il mio tempo e mandare in pensione questo ridicolo spazio. Magari un giorno lo farò...Quello che mi piace ricordare è che la Monte Schiavo nel 2001 dopo quella batosta in Coppa Italia, riuscì a rialzarsi ed a mettere in fila ben otto vittorie su otto partite, 23 punti su 24 disponibili (solo un 3-2 a Firenze in casa del Figurella) e centrò la storica promozione in A1 il 6 maggio a Cecina. Che sia di buon auspicio alle prilline più giovani, quelle che oggi indossano quegli stessi colori in serie B1: solo chi cade si può rialzare. FORZA JESI! Nessuno.