Nessuno RossoBlù

Quel "raccomandato" di Gaspari?


A sentire quelli delle parti di Falconara ed Ancona è solo un raccomandato, uno che deve solo ringraziare il famoso padre - uno dei più importanti arbitri d'Italia e del mondo negli anni '90 - abile a piazzare il figlio nei posti giusti. Dalle parti di Jesi onestamente non so quali sono le opinioni su Marco Gaspari (nella foto Rubin x LVF), attuale allenatore della Vero Volley Monza femminile, vera rivelazione dei play-off di A1 2021/22. Le brianzole sono state capaci di tenere testa per larghi tratti nella finale scudetto alla corazzata Conegliano, che per alzare il suo ennesimo tricolore ha dovuto tirare fuori dal cassetto l'artiglieria pesantissima, ovvero Paola Egonu, protagonista assoluta del tie break di gara 4. Da quando è arrivato a Monza, cioè nell'estate del 2020 il giovane coach falconarese ha vinto una Coppa Cev (2020/21) e giocato la finale scudetto 2022 eliminando in semifinale la favorita Novara. 
Forse quelli con i capelli un po' brizzolati come il sottoscritto si ricorderanno un giovane Gaspari appena ventiseienne al fianco di Dragan Nesic nella Monte Schiavo 2008/09, per interderci quella della coppia Ognjenovic-Flier che conquistò la Challenge Cup ma si arenò nei quarti dei play-off con Busto Arsizio. Gaspari era il vice del serbo e restò a Jesi anche nella stagione successiva, che si chiuse con il ritorno delle prilline in semifinale (era dal 2007 che non accadeva) e la semifinale di Coppa Italia persa malamente contro Villa Cortese dell'ex Abbondanza. Non so quanto contasse il parere di Gaspari nelle decisioni tattiche e tecniche ma ho sempre pensato che nei piani dei Pieralisi ci poteva essere un passaggio del testimone, dare cioè ad un allenatore cresciuto in casa o quasi (ha iniziato nella Conero Volley di Ancona...) la panchina della serie A. Le cose poi, sono andate diversamente perché nell'estate del 2010 c'è stata la Decisione, così Nesic e Gaspari hanno proseguito il loro percorso nella Spes Conegliano, società diversa dall'attuale Imoco. Se alla Monte Schiavo avevano chiuso tutto alla fine del campionato, in Veneto addirittura il presidente Lucchetta ritirò la squadra a dicembre, alla fine del girone di andata. Lì il sodalizio si sciolse e Gaspari iniziò un lungo girovagare tra Imoco Conegliano, Piacenza e Casalmaggiore con alti e bassi. Nei primi possiamo inserire il premio di miglior allenatore di serie A1 ottenuto nel 2013, tra i secondi la parentesi a Trieste in B1 lasciata dopo pochi mesi per la chiamata di Piacenza, avventura poi conclusa con l'esonero. Nel 2020 come detto, ecco la chiamata di Monza, club ambizioso e deciso a scalare le gerarchie del volley italiano.Già quest'anno la Vero Volley ha disputato per la prima volta la Champions League, perdendo nei quarti con Conegliano. Il capolavoro sono stati i play-off e la finalissima con l'Arena di Monza andata sold out nelle due partite casalinghe della serie. L'anno prossimo le lombarde saranno di nuovo ai nastri di partenza della massima competizione continentale con una rosa molto rinnovata ed ancor più competitiva (si parla di Sylla e Folie proprio dall'Imoco, più la centrale serba Stevanovic). E sulla panchina dovrebbe restare proprio Gaspari, entrato subito nel cuore dei tifosi brianzoli che chiedono a gran voce la sua riconferma. Sarebbe il minimo dopo questa stagione che per qualche mese ha messo a tacere quelli che lo davano per raccomandato e per "figlio di papà" ma come si dice, nessuno è profeta in patria. Se arrivi in finale scudetto e metti paura all'Imoco non può essere solo una questione di fortuna. FORZA JESI! Nessuno.