Nessuno RossoBlù

Happy ending rossoblù


Forse paragonarla alla rimonta di Bergamo su Novara nella famosissima finale scudetto del 2004 (l'Asystel conduceva 2 a 0 ed era ad un punto dallo storico, primo scudetto) può essere eccessivo ma quello che ha fatto sabato pomeriggio la Pieralisi Pan nella partita di ritorno dei play-out di serie B1 contro Chieti è qualcosa che comunque, resterà nella storia del club e negli annali della stagione 2021/22. E' stata una grande impresa, perché le rossoblù erano chiamate ad un mezzo miracolo sportivo: dovevano vincere 3-0 o 3-1 ed aggiudicarsi anche il Golden Set a quindici. Facile? Mica tanto. Basta pensare che nel girone F, quello del sud Italia, Castellana Grotte dopo aver recuperato il ko dell'andata per 3 a 1 con Palmi, ha impattato con identico punteggio ma è crollata proprio nella frazione supplementare, retrocedendo in B2. La partita giocata dalle jesine sabato pomeriggio ha ricalcato un po' quella dello scorso 26 marzo, quando la Teatina fu annichilita sempre per 3 a 0 nonostante la Pieralisi fosse senza la sua guida tecnica (coach Luciano era a casa con il Covid).
Non voglio fare quello arrogante ma ero convinto che le rossoblù avrebbero giocato un altro tipo di partita rispetto a quella di sette giorni prima a Nocciano. Lì le assenze e le condizioni non perfette di alcune giocatrici avevano impedito alla Pieralisi di esprimersi al suo massimo. Stavolta tutte le attrici erano al loro posto ed hanno recitato la loro miglior recita. Quando ho visto Erica in campo per il riscaldamento ho sinceramente tirato un sospiro di sollievo: "Con lei almeno non balleremo dietro come sabato" ho pensato e così in effetti, è andata. La tensione ha giocato qualche brutto scherzo nel primo set, quando sono caduti alcuni palloni troppo banali, ma una volta entrata nel match la formazione jesina è stata una vera macchina. Veloce e precisa verso la salvezza. Tuttavia non credo sia stata quella la carta vincente delle rossoblù per scalare la montagna abruzzese. La battuta è stata la vera chiave, ha funzionato come poche volte era accaduto nella stagione. Durante ha messo a referto tre ace, Malatesta uno, Milletti due, Canuti due, Paolucci uno come Pirro. Ben dieci in quattro set, senza considerare quelle battute che non hanno portato un punto diretto ma hanno comunque generato una situazione di contrattacco favorevole. E lì e con il muro-difesa che le rossoblù hanno cominciato la loro scalata, facilitata ovviamente da una regia di Durante tornata ad altissimi livelli ed una Pirro che poche volte in questa annata era apparsa così pimpante e decisiva. Al di là degli aspetti tecnici, comunque determinanti, quello che mi ha impressionato è stato l'atteggiamento della squadra, una voglia di vincere enorme, c'era un forte desiderio di dimostrare che la Pieralisi non meritava la retrocessione. Me lo ha confermato anche Martina Pirro nel dopo gara, quando ha detto "Guardando negli occhi le mie compagne si percepiva la loro voglia di vincere". In effetti, pensare ad una retrocessione dopo una stagione del genere, con Chieti tenuta sempre sotto in classifica, addirittura ad un certo punto sprofondata a meno otto, sarebbe stata una vera e grande ingiustizia, che poteva capitare sia per la sfortuna della Pieralisi (Paolucci a casa col Covid e Pirro in campo per onor di firma nell'andata dopo problemi renali) ma per un regolamento assurdo. Se proprio si volevano disputare i play-out sarebbe stato più giusto ed equa la formula delle tre partite, cioè andata, ritorno ed eventuale spareggio in casa della meglio piazzata. La formula attuale avrebbe permesso alle abruzzesi di vincere due set o più semplicemente dare tutto nel Golden Set e sperare in un rilassamento delle jesine.  Così non è stato e come nei film c'è stato l'happy ending rossoblù, una festa della squadra, dello staff ed anche del pubblico, che nella giornata più dura ha risposto presente ed ha spinto le prilline verso la vittoria. E' stato davvero una bellissima giornata, che resterà nella storia del club e nei cuori di tutti quelli che erano lì sulle gradinate del PalaTriccoli. GRAZIE JESI! Nessuno.