Nessuno RossoBlù

La filosofia di Macerata


Le Marche del volley femminile nella prossima stagione avranno nuovamente due squadre nel massimo campionato, Vallefoglia e la neo-promossa Macerata che pochi giorni fa ha centrato la promozione vincendo gara 3 della finale dei play-off contro Mondovì al tie break. Per ritrovare due rappresentati della mia regione non c'è da tornare indietro agli anni d'oro della Monte Schiavo e la Scavolini, basta andare alla stagione 2017/18, quella che vedeva in A1 il Volley Pesaro e la Lardini Filottrano, due club poi spariti dalla cartina geografica del volley nazionale. Le eredi delle colibrì nell'estate del 2018 annunciarono la chiusura per problemi economici, mentre le nero-rosa hanno resistito altri due anni prima di essere spazzate via dalla crisi innescata dal Covid; prima si sono ricollocate in B1, per poi finire addirittura in serie C Regionale per le gravi difficoltà economiche. Ora tocca a Vallefoglia, in A1 dal campionato appena terminato, e all'Helvia Recina. (foto hrvolley.it).
Eppure questi due club sono giunti nell'attico del volley femminile nazionale attraverso due filosofie differenti, due modi diversi di intendere la gestione di una società. Vallefoglia fino a cinque anni fa neppure esisteva; viene fondata nel 2019 da alcuni dirigenti e sponsor che in passato avevano sostenuto prima la Scavolini Volley e successivamente la MyCicero. La dirigenza acquista il titolo di Ospitaletto per la B1 con l'obiettivo dichiarato di salire immediatamente in A2; purtroppo il Covid-19 si mette di traverso e costringe la Federvolley a stoppare tutti i campionati, compreso quello di B1 che vedeva le pesaresi nelle posizioni di vertice. Se la promozione non è arrivata sul campo, la Megavolley la A2 se la compra: viene rilevato il titolo di Baronissi (attuale club della ex rossoblù, Candida Viscito). Il resto è storia abbastanza recente. Nel campionato 2020/21 Vallefoglia sale in A1 vincendo i play-off promozione ed in questa annata ottiene una tranquilla salvezza.Completamente diverso il percorso dell'Helvia Recina Volley, società che nel 2016/17 militava in B2 assieme alla Pieralisi. Da lì le arancio-nere hanno iniziato una cavalcata che le ha portate in quattro tornei a raggiungere la serie A1, categoria mai raggiunta da un club del capoluogo maceratese nel femminile. Quel campionato di B2 me lo ricordo molto bene, perché fu dominato da Macerata, che perse una sola partita, la prima di campionato, per poi vincere le altre ventuno. Di quella rosa, allenata allora da Giganti, è sopravvissuta solo la regista Ilenia Peretti, oggi riserva. La Pieralisi arrivò seconda ma in qualunque altro girone probabilmente, avrebbe conquistato la promozione diretta. Dopo una stagione di assestamento in B1, nel 2018/19 la Balducci Cbf conquista la serie A2. Tra le cadette l'Helvia Recina resta un po' di più, per tre campionati durante i quali vince anche una Coppa Italia di A2. Quest'anno finalmente, la storica promozione in A1. Quello di Macerata è un successo molto "marchigiano", cioè fatto di lavoro, di sacrificio e di passi fatti secondo le possibilità della società, con lungimiranza e senza troppo clamore. Nessuno campionato acquistato a tavolino ma tutti sudati sul campo. E' la dimostrazione che si può raggiungere la serie A anche senza spese faraoniche, senza colpi sensazionali ma con una programmazione intelligente ed una dirigenza capace di sognare ma anche di tenere i piedi ben saldi a terra. Ovvio che tra le due filosofie io preferisco quella di Macerata, perché i campionati mi piace vincerli sul campo, non in estate con l'acquisto dei titoli. Mi verrebbe da dire che l'Helvia Recina è una società da prendere come esempio se si vogliono raggiungere grandi obiettivi; la speranza è di ritrovarla da avversaria in serie A. FORZA JESI! Nessuno.