Una grande abbuffata dopo tre settimane di digiuno. Alla Pieralisi Pan contro Cesena serviva una vittoria, senza se e senza ma, perché la classifica cominciava a farsi preoccupante; occorrevano i tre punti, magari al termine di una gara brutta, sporca e cattiva, di quelle senza brillare troppo. Serviva vincere, per il gioco e lo spettacolo...passare un'altra volta, avrebbe detto qualcuno. Ed invece, le rossoblù hanno voluto esagerare. Non solo hanno vinto, non solo hanno preso tre punti battendo una concorrente diretta per la salvezza (perché in questo momento è doveroso pensare a quello), ma lo hanno fatto con una prestazione sontuosa, con tante protagoniste inaspettate e, cosa non da poco, offrendo anche una bella pallavolo, che ha esaltato il pubblico del PalaTriccoli. Mentre assistevo alla partita di sabato, mi sono tornate in mente le parole di coach Luciano al termine del "derby delle Marche" giocato sette giorni prima a Corridonia; mi aveva colpito molto la sua delusione per l'incapacità della squadra di essere pericolosa con la battuta.
Tutto in una volta
Una grande abbuffata dopo tre settimane di digiuno. Alla Pieralisi Pan contro Cesena serviva una vittoria, senza se e senza ma, perché la classifica cominciava a farsi preoccupante; occorrevano i tre punti, magari al termine di una gara brutta, sporca e cattiva, di quelle senza brillare troppo. Serviva vincere, per il gioco e lo spettacolo...passare un'altra volta, avrebbe detto qualcuno. Ed invece, le rossoblù hanno voluto esagerare. Non solo hanno vinto, non solo hanno preso tre punti battendo una concorrente diretta per la salvezza (perché in questo momento è doveroso pensare a quello), ma lo hanno fatto con una prestazione sontuosa, con tante protagoniste inaspettate e, cosa non da poco, offrendo anche una bella pallavolo, che ha esaltato il pubblico del PalaTriccoli. Mentre assistevo alla partita di sabato, mi sono tornate in mente le parole di coach Luciano al termine del "derby delle Marche" giocato sette giorni prima a Corridonia; mi aveva colpito molto la sua delusione per l'incapacità della squadra di essere pericolosa con la battuta.