Nessuno RossoBlù

Rabbia e rimpianto


Rabbia e rimpianto. Questi sono i sentimenti che mi ha lasciato la gara di sabato tra la Pieralisi Pan e Ravenna, una gara in cui è davvero successo di tutto: tocchi non visti, tocchi inventati, proteste vibranti, un cartellino giallo ed addirittura uno rosso, sventolato alla povera Martina Pirro. La rabbia ovviamente è riferita alla performance della coppia arbitrale, che ha fatto perdere la pazienza a tutto il pubblico del PalaTriccoli ed anche ad uno solitamente calmo e pacato come coach Luciano. Le sue dichiarazioni, che mi ha rilasciato più di un'ora dopo la fine del match (stava assistendo all'incontro della serie D alla "Carbonari") e che condivido pienamente, sono dei veri macigni scagliati verso la Federvolley. Tutte le proteste, tutte le polemiche della panchina jesina - tutte sacrosante, per carità: la signora Marani di Perugia e la signora Mercuri di Fermo si sono dimostrate inadeguate per la categoria - hanno però, avuto l'effetto di far passare in secondo piano quel secondo e terzo set, praticamente non giocati dalla Pieralisi.
E qui vengo al secondo sentimento, che mi ha lasciato la gara contro il Mosaico. Ciò che mi ha infastidito di più, nella partita di Marcelloni & co è stato proprio questo senso di rimpianto, che una squadra in lotta per la salvezza non dovrebbe mai avere: cosa sarebbe successo se le prilline avessero giocato con quella grinta e quella cattiveria tutta la partita e non solo il primo ed il quarto set, quando la situazione si era fatta disperata? Credo sia una domanda lecita, al di là delle sviste degli arbitri, che chiaramente hanno condizionato pesantemente il corso del quarto set. Senza quei punti regalati sul 10-10, senza quell'assurdo cartellino rosso a Martina Pirro che ha scaldato ulteriormente gli animi già poco sereni, come sarebbe andata a finire? Non lo sa nessuno, lo posso solo immaginare. Senza quei tre punti magari il punteggio sarebbe stato 25-22 per Jesi e ci saremmo trovati a giocare un tie break, comunque meritato. Oppure Ravenna avrebbe vinto ugualmente. Di sicuro c'è la prestazione imbarazzante della Pieralisi nei due set precedenti.Ravenna è una squadra forte, con giocatrici che hanno masticato anche i campi della serie A (Aluigi, Vingaretti, Rubini e Giardi non le hanno tutti), quindi non era certamente l'avversario ideale per raccogliere punti per la corsa verso la salvezza, però questo non vuol dire non lottare affatto, non vuol dire giocare con sufficienza, perché ho visto anche questo. Paradossalmente l'unico momento davvero emozionante di quelle due frazioni è stato l'ingresso di Angeloni (ma perché coach Luciano ha continuato a preferirgli una Cusma in evidente difficoltà?) e delle giovanissime della serie D. Con loro quattro in campo si è vista una Pieralisi che almeno ci ha provato, ha cercato con tutti i suoi limiti tecnici e di esperienza, di mettere in difficoltà una formazione con atlete scafate e forse, troppo sicure di aver già vinto. Mi piace credere che quell'energia buttata in campo dalle giovani rossoblù nel finale di terzo set ha coinvolto anche le titolari, che hanno ricominciato (perché nel primo set c'era stata in campo solo la Pieralisi) a giocare con l'atteggiamento giusto in sfide come questa. La speranza è che la lezione sia servita, perché domenica si va a Bologna. E sarà un'altra partita difficilissima, indipendentemente da chi la arbitrerà. FORZA JESI!!! NRB.