Complotto contro le rossoblù?

"Mi pare evidente: vogliono far retrocedere la Pieralisi!". Lungo i corridoi del PalaTriccoli sabato sera dopo la partita tra le rossoblù e Ravenna girava anche questa voce, magari un po' esagerata ma quanto sta accadendo in queste prime giornate di campionato a Marcelloni & co, autorizza anche l'affascinate "ipotesi del complotto". Onestamente trovo difficile pensare che la Pieralisi Pan sia improvvisamente diventata una squadra scomoda per la Federvolley, una di quelle da far sparire al più presto dalla cartina geografica del volley nazionale per essere relegata nello scantinato dei campionati regionali. Magari il nostro Presidente non sarà un campione di simpatia, però è appassionato di pallavolo, ogni anno costruisce una rosa competitiva e soprattutto, dà la possibilità a tante giovani bambine jesine di praticare uno sport in un luogo sicuro, con allenatori altrettanto preparati ed appassionati. Cosa abbiamo fatto di male per meritarci degli arbitraggi come quelli capitati alle prilline in queste prime sette giornate? Non mi piace parlare degli arbitri, soprattutto dopo una sconfitta; lo trovo un modo per nascondere gli errori della propria squadra (la famosissima "cultura dell'alibi" di velaschiana memoria). Però, quanto accaduto durante Pieralisi-Altino e Pieralisi-Mosaico ha dell'incredibile; in queste due gare, le decisioni dei direttori di gara hanno davvero indirizzato il risultato...sempre a sfavore delle jesine. Nel match giocato il 22 ottobre al PalaTriccoli, tra le rossoblù ed Altino, il pubblico e lo staff tecnico jesino protestarono molto per il palleggio della regista ospite, Giulia Picchi, sempre al limite del fallo. La signorina Marianna Santoniccolo sorvolò sul fatto, almeno fino a metà del terzo set, che casualmente la Pieralisi stava perdendo 13-20. Alla fine, parlando con coach Luciano dopo la partita, il fischietto marchigiano si giustificò affermando che: "Se le avessi fischiate tutte...Altino non avrebbe più giocato". Così Altino non solo continuò a giocare ma vinse pure. La Federvolley però, non era rimasta a guardare ed aveva fermato la Santoniccolo per due turni, fino allo scorso 12 novembre, quando ha ricoperto il ruolo di secondo arbitro nel match tra la Corplast e Forlì, vinto da Corridonia 3 a 1. Se in Pieralisi-Altino pensavo di aver visto di tutto, quanto accaduto sabato durante il match tra le prilline ed il Mosaico, può giustamente far pensare alla "sudditanza psicologica", vecchio cavallo di battaglia del tifo calcistico. Sulla rubrica "L'avversario di turno" di sabato 19 facevo notare le parole di Manuela Benelli, che considerava il marchio "Teodora" un retaggio del passato; peccato che l'attuale società Mosaico, si presenti su Facebook e sulle maglie da gioco proprio con quel nome. Mi ero chiesto il perché e solo dopo aver visto l'arbitraggio ho compreso che sotto sotto, quel nome che ricorda il più illustre e vincente club di pallavolo femminile italiano, in un giovane arbitro che sogna di fare carriera, ancora suscita timore. Nelle decisioni prese dalla signorina Azzurra Marani di Perugia credo abbia influito anche la posizione in classifica delle due squadre in campo; nelle chiamate dubbie la seconda (Ravenna) è stata sempre avvantaggiata rispetto alla terz'ultima (la Pieralisi). Ciò che mi ha fatto infuriare di più però, è stata l'arroganza del fischietto perugino, quello sventolare cartellini a destra e a manca, manco fosse un arbitro di calcio. Domenica c'è la trasferta di casa della capolista Bologna. La Fipav ha scelto Alberto Fabris e Davide Pettenello come direttori di gara. Cosa dobbiamo aspettarci? Io vorrei assistere semplicemente ad una partita, che venga decisa delle giocatrici e non dai fischi degli arbitri. Non credo di chiedere la luna... FORZA JESI!!! NRB.