"L'opposto deve essere dotato fisicamente, possedere una buona forza nel colpo d'attacco e avere un'elevata resistenza in quanto è chiamato in causa molto più degli altri giocatori. Deve avere anche una buona elevazione". Questa è la definizione, secondo il manuale della pallavolo, dello schiacciatore-opposto, cioé il giocatore che occupa la diagonale con il palleggiatore. A queste caratteristiche io ci aggiungerei anche che è quello chiamato spesso ad attaccare i palloni più scottanti e complicati, quelli che "pesano" enormemente, perché sono decisivi. E' da sabato che penso a questo concetto, da quando ho visto Martina Pirro giocare contro Campagnola Emilia. Quella della maceratese è stata una partita molto strana, verrebbe da dire vissuta nell'ombra, perché Ilenia Peretti le ha spesso preferito Angeloni e Paolucci, entrambe in doppia cifra, per non parlare delle due centrali - Milletti e Spicocchi - che hanno realizzato rispettivamente otto e dieci punti (esclusi ovviamente, muri e battute vincenti). E Martina? Lei si è fermata a sette in attacco, "allungati" dai due ace del primo set, per un totale di nove. Verrebbe da dire che è uno score assai povero per un opposto, se è vero come dice il manuale della pallavolo, che "è chiamato in causa più degli altri giocatori".
Martina Pirro e le caratteristiche dell'opposto
"L'opposto deve essere dotato fisicamente, possedere una buona forza nel colpo d'attacco e avere un'elevata resistenza in quanto è chiamato in causa molto più degli altri giocatori. Deve avere anche una buona elevazione". Questa è la definizione, secondo il manuale della pallavolo, dello schiacciatore-opposto, cioé il giocatore che occupa la diagonale con il palleggiatore. A queste caratteristiche io ci aggiungerei anche che è quello chiamato spesso ad attaccare i palloni più scottanti e complicati, quelli che "pesano" enormemente, perché sono decisivi. E' da sabato che penso a questo concetto, da quando ho visto Martina Pirro giocare contro Campagnola Emilia. Quella della maceratese è stata una partita molto strana, verrebbe da dire vissuta nell'ombra, perché Ilenia Peretti le ha spesso preferito Angeloni e Paolucci, entrambe in doppia cifra, per non parlare delle due centrali - Milletti e Spicocchi - che hanno realizzato rispettivamente otto e dieci punti (esclusi ovviamente, muri e battute vincenti). E Martina? Lei si è fermata a sette in attacco, "allungati" dai due ace del primo set, per un totale di nove. Verrebbe da dire che è uno score assai povero per un opposto, se è vero come dice il manuale della pallavolo, che "è chiamato in causa più degli altri giocatori".