Nessuno RossoBlù

Un "derby delle Marche" sbilanciato


Non era iniziato bene quel campionato di B2. L'estate era stata quella della rivoluzione, una pratica molto abituale in casa Pieralisi fin dai tempi della serie A. La grande delusione per la semifinale play-off persa contro il San Donà di Fersino e Cagnin aveva convinto il Presidente a cambiare tutto: via gente scafata come Da Col, Tallevi e Lombardi, dentro tante facce nuove. L'estate 2018 era stata quella del "Progetto Giovani", che aveva portato a Jesi tante giocatrici appena diciottenni, di talento ma con pochissima esperienza nella quarta serie nazionale. Quelle ragazze erano Alice Gasparroni, Alessia Pomili, Giorgia Angelini ed Erica Paolucci, giusto per citare le più "famose". Una scelta rischiosa, dissero in tanti, perché salvarsi con una banda di "monelle" non è mai facile, per di più se le uniche giocatrici di esperienza - leggasi Pistocchi e Viscito - non incidono in attacco, le cose si complicano ancor di più. E l'avvio di campionato sembrò dare ragione ai critici. Alla pausa natalizia, alla decima di andata, le rossoblù si trovavano al penultimo posto, con appena sette punti, arrivati tutti in gare concluse al tie break. Due vittorie e tre sconfitte. Marcelloni & co infatti, non erano ancora riuscite ad ottenere una vittoria piena, di quelle da tre punti che ti fanno scalare la classifica.
E il 2019 era iniziato sulla stessa falsariga dell'anno precedente, con una sconfitta a Monte San Giusto, al termine di una gara encomiabile per grinta e determinazione ma disastrosa in attacco, reparto davvero in sofferenza tanto che erano cominciate a girare voci di mercato. Alla penultima di andata alla "Carbonari" arrivò Corridonia per un "derby delle Marche" mai così sbilanciato. La Corplast al contrario delle prilline, in estate aveva fatto una campagna acquisti oculata, allestendo una rosa competitiva. Ed il campo aveva confermato quanto di buono si diceva: 23 punti in undici partite, otto vittorie e tre sconfitte, la zona play-off distante appena tre lunghezze. Insomma, tutto sembrava volgere al peggio per le jesine ma nessuno aveva considerato il fattore Erica Paolucci. L'allora diciottenne schiacciatrice rossoblù era rimasta a guardare le compagne da fine novembre per un infortunio alla mano capitato nel corso del derby con la Volley Angels. Coach Luciano decise di riproporla nel sestetto titolare proprio contro Corridonia, oltre ad un cambio tattico che farà la fortuna della Pieralisi: Viscito spostata nel ruolo di opposto, Paolucci e Gasparroni in posto quattro, Pistocchi in panchina. Quel 12 gennaio alla "Carbonari" la "bambina prodigio" (questo era il soprannome che le avevo dato) scaricò sul campo tutta la grinta e la voglia di giocare, tenuta per troppo tempo repressa dall'infortunio. Erica mise a referto 16 punti, 50% di rendimento offensivo ma soprattutto, diventò il punto di riferimento principale di una Pieralisi che fino a quel giorno aveva faticato terribilmente in attacco. Il suo ritorno in rosa portò benefici a tutta la squadra, che sembrò come rinfrancata e più convinta, a partire dalla regista Angelini, brava a coinvolgere tutti i suoi attaccanti, compresa le centrali Pomili e Marcelloni. Finì 3 a 1 nel tipudio generale di noi tifosi, ancora increduli per quella strepitosa vittoria. Nel "derby delle Marche" all'apparenza più sbilanciato verso i colori biancoblù arrivarono invece, i primi tre punti per le prilline, che come per magia si sbloccarono anche psicologicamente e cominciarono la loro rincorsa verso la salvezza, una rincorsa che sancì il successo del "Progetto Giovani" e zittì i criticoni. Il "Derby delle Marche" che si gioca sabato, un po' per la situazione di classifica, un po' per il momento delle rossoblù assomiglia molto a quella partita. La speranza è che oggi come allora, la sfida alla Corplast possa rappresentare la svolta della stagione. FORZA JESI!!! NRB.