Non era iniziato bene quel campionato di B2. L'estate era stata quella della rivoluzione, una pratica molto abituale in casa Pieralisi fin dai tempi della serie A. La grande delusione per la semifinale play-off persa contro il San Donà di Fersino e Cagnin aveva convinto il Presidente a cambiare tutto: via gente scafata come Da Col, Tallevi e Lombardi, dentro tante facce nuove. L'estate 2018 era stata quella del "Progetto Giovani", che aveva portato a Jesi tante giocatrici appena diciottenni, di talento ma con pochissima esperienza nella quarta serie nazionale. Quelle ragazze erano Alice Gasparroni, Alessia Pomili, Giorgia Angelini ed Erica Paolucci, giusto per citare le più "famose". Una scelta rischiosa, dissero in tanti, perché salvarsi con una banda di "monelle" non è mai facile, per di più se le uniche giocatrici di esperienza - leggasi Pistocchi e Viscito - non incidono in attacco, le cose si complicano ancor di più. E l'avvio di campionato sembrò dare ragione ai critici. Alla pausa natalizia, alla decima di andata, le rossoblù si trovavano al penultimo posto, con appena sette punti, arrivati tutti in gare concluse al tie break. Due vittorie e tre sconfitte. Marcelloni & co infatti, non erano ancora riuscite ad ottenere una vittoria piena, di quelle da tre punti che ti fanno scalare la classifica.
Un "derby delle Marche" sbilanciato
Non era iniziato bene quel campionato di B2. L'estate era stata quella della rivoluzione, una pratica molto abituale in casa Pieralisi fin dai tempi della serie A. La grande delusione per la semifinale play-off persa contro il San Donà di Fersino e Cagnin aveva convinto il Presidente a cambiare tutto: via gente scafata come Da Col, Tallevi e Lombardi, dentro tante facce nuove. L'estate 2018 era stata quella del "Progetto Giovani", che aveva portato a Jesi tante giocatrici appena diciottenni, di talento ma con pochissima esperienza nella quarta serie nazionale. Quelle ragazze erano Alice Gasparroni, Alessia Pomili, Giorgia Angelini ed Erica Paolucci, giusto per citare le più "famose". Una scelta rischiosa, dissero in tanti, perché salvarsi con una banda di "monelle" non è mai facile, per di più se le uniche giocatrici di esperienza - leggasi Pistocchi e Viscito - non incidono in attacco, le cose si complicano ancor di più. E l'avvio di campionato sembrò dare ragione ai critici. Alla pausa natalizia, alla decima di andata, le rossoblù si trovavano al penultimo posto, con appena sette punti, arrivati tutti in gare concluse al tie break. Due vittorie e tre sconfitte. Marcelloni & co infatti, non erano ancora riuscite ad ottenere una vittoria piena, di quelle da tre punti che ti fanno scalare la classifica.