Nessuno RossoBlù

Ancora rimpianti


Ripensando a come è andata Cesena-Pieralisi Pan mi viene da pensare ad un vecchio detto: piuttosto che niente...è meglio piuttosto! Ed il piuttosto in questione è il punticino conquistato domenica pomeriggio al Carisport, che ha permesso alle rossoblù di tenere dietro l'arrembante Clementina 2020 e la rediviva Campagnola Emilia, oltre all'Angelini, ora a 23 punti come le jesine. Certo, se ripenso a come è andato il posticipo in Romagna, la parola che mi viene di più in mente è "rimpianto", parola a dire il vero molto gettonata in via Ancona nell'ultimo periodo: come dimenticare il ko di Altino? Cosa avevo scritto riguardo al secondo set gettato al vento da Marcelloni & co? E la sconfitta al PalaTriccoli con Forlì dopo essere stati avanti 2 a 1? Magari un copione differente ma lo stesso finale e la stessa sensazione di amarezza per essere andati davvero ad un passo dal successo ed in alcuni casi, da una grande impresa che avrebbe potuto aprire prospettive nuove ed incredibili per la Pieralisi. 
A voler essere onesti se alla vigilia qualcuno mi avesse detto che le prilline avrebbero strappato un punto a Cesena contro Benazzi, Pinali e compagnia bella, ci avrei messo immediatamente la firma, perché battere la Angelini tra le mura amiche in questo momento non è semplice. Alla fine della partita però, non ero così soddisfatto del punto, come non lo era nessuno dello staff tecnico e della squadra rossoblù, perché avanti di due set cominci davvero a credere nell'impresa di portare via tre punti. E per come si era messa, dopo quel primo set incredibile, che sembrava perso sul 17-9 ma che la Pieralisi ha rimesso in piedi e vinto grazie al servizio di Spicocchi ed alla freddezza di Paolucci, ancora una volta micidiale nel finale di frazione (quattro degli ultimi sei punti portano la sua firma, compreso il muro del 23-25), era lecito sognare. Il secondo set è stato la conseguenza del primo, con le padroni di casa smarrite e confuse dopo la mazzata del primo, al contrario delle prilline concentrate ed abili a scappare via grazie al servizio. In entrambe le frazioni però, Marcelloni & co non si sono distinte per l'approccio, troppo molle e troppo rinuciatario per una partita importante come quella di domenica.Nel terzo set Cesena, oramai con le spalle al muro, ha giocato il tutto per tutto, alzando notevolmente l'intensità in difesa e spingendo di più con la battuta. Al contrario le rossoblù sono calate in questo fondamentale ma in generale nell'aggressività, consegnandosi alle avversarie. Assurdo perdere poi, un set 25-14 come il quarto, che ha ancor di più caricato le locali. Un black-out del genere mi aveva fatto pensare ad una condizione fisica ancora approssimativa ma il quinto set ha sconfessato questa ipotesi. Anche l'andamento del tie break comunque, ha ribadito il senso di rimpianto: le jesine sono state avanti fino al 12-10 salvo perdere 15-12. Credo che il modo in cui è maturata questa sconfitta dovrà far riflettere tutti, staff tecnico e giocatrici, perché non è possibile regalare sempre l'inizio di un set alle avversarie, confidando nella reazione nel finale. Con Corridonia e nei primi due set a Cesena è andata bene, nel terzo e quarto no. E non è possibile mollare di schianto come avvenuto nel quarto set, senza lottare, senza vedere neppure una reazione. Bisogna capire che la corsa per la salvezza è forse, più dura di quella per i play-off ed ogni punto può essere prezioso. A fine partita le facce di tutti erano scure ed è un bene, significa che c'era rabbia, una rabbia che mi auguro serva come motivazione per il match con Trevi. E lì vorrei evitare di parlare ancora di rimpianto. FORZA JESI!!! NRB.