Nessuno RossoBlù

In ritardo di mezz'ora


Se c'è una cosa che non sopporto è arrivare tardi alle partite, di qualunque sport, ed in particolare a quelle della Pieralisi Pan. Ho sempre una sgradevole sensazione quando arrivo; c'è tutta la questione della scaramanzia, a cui io non credo, ma che nel mondo dello sport ha parecchi adepti (la più fissata era Manuela Leggeri, che imponeva alle sue compagne riti a dir poco assurdi) e la società di via Ancona non è esente da questa condizione. Ho sempre il timore di arrivare con le prilline già in vantaggio e di assistere ad una rimonta delle avversarie; per questo le poche volte che arrivo in ritardo, ho sempre la tentazione di rimanere fuori dal PalaTriccoli, di gironzolare lì attorno fino al termine dell'incontro. Poi mi rendo conto che non sono io, con i miei comportamenti e con le mie abitudini, a decidere il risultato di una gara; se avessi questo potere la bacheca del centro sportivo "Pieralisi" avrebbe più trofei della sola Challenge Cup! Sabato pomeriggio purtroppo, è capitata una di queste situazioni sgradevoli.
Avevo un impegno, di quelli che proprio non potevo declinare, anche se di solito, quando ci sono di mezzo Marcelloni & co, non c'è santo che tenga: loro vengono prima di tutto! Mi è già capitato ai primi di marzo di dare buca ad un Roma-Juventus con gli amici per andare tutto solo fino a Cesena per vedermi il ko al tie break delle jesine. Gli amici non l'hanno presa bene ma come si dice, al cuor non si comanda. Ed il mio cuore è rossoblù. Sabato per fortuna, sapevo che il mio impegno sarebbe finito per le 18.30. "Se mi va bene, mi perdo solo il primo set" ho pensato. Non avevo considerato la fatica che si fa in quelle situazioni, quando sei fisicamente in un luogo ma la tua testa è da un'altra parte. Io ero al vecchio seminario di via Lotto ma la mia mente era al PalaTriccoli, a soffrire per una partita difficilissima e fondamentale nella corsa verso la salvezza, contro una temutissima ex come Laura Canuti. In più ero convinto che non ci sarebbe stata la diretta streaming (cosa che invece, la pagina Facebook Trevi Volley alla fine ha organizzato), altrimenti in quella prima mezz'ora avrei sbirciato ogni tanto il mio cellulare. Quando ho sentito la parola "Conclusione", ho raccolto le mie cose e sono schizzato via, di corsa verso il PalaTriccoli. Avevo troppa voglia di vedere la partita, avevo troppa voglia di vedere chi aveva vinto il primo set. Ho avuto un leggero dubbio se entrare ma era troppa la curiosità. Per la prima volta in stagione, mi sono accomodato in tribuna anziché nel solito parterre. "Qui magari mi si vede di meno, così se le cose si mettono male...potrò dire che non c'ero!" è stato il mio ragionamento un po' vigliacco. Per fortuna, le prilline non si sono incartate ed hanno vinto 3 a 0, liberandomi dalla paura dello jettatore. Addirittura finita la partita, la mamma di una giocatrice ed un altro tifoso, che solitamente è vicino a me nelle partite casalinge, si sono meravigliati della mia assenza. "Stavolta mi sono mancati i tuoi commenti e le tue statistiche" mi ha detto questo babbo, che porta sempre la sua bambina a vedere le partite e che ogni tanto legge questo inutile spazio. Che dire? Mi fa piacere essere considerato una "parte dello show" ma tutto il merito è delle prilline, perché se non ci fossero loro, non ci sarebbe neppure questo ridicolo blog e magari io me ne andrei a spasso o a guardare la Clementina 2020. Comunque, per ribadire che ogni tanto anche io manco alle partite, il 25 marzo contro Bologna sarò altrove. FORZA JESI!!! NRB.