Volevo raccontare qualche episodio di Cecina, della storica promozione in serie A1 della Monte Schiavo di Volpicella, oppure scrivere della fine della "Maledizione della Foppa", due vittorie datate proprio il 6 maggio di tanti anni fa. Eppure io che sono un inguaribile ottimista da dopo Imola non faccio altro che avere una strana sensazione di dejà-vu, di un brutto film già visto. E non si tratta di qualcosa di lontano nel tempo ma di molto vicino, appena dodici mesi fa. Ci sono tanti episodi di questo finale di stagione che mi ricordano purtroppo, lo scorso campionato, concluso con una soffertissima salvezza ai play-out. Quella 2021/22 è stata una annata assurda, condizionata fortemente dall'emergenza Coronavirus, che aveva costretto la Federvolley a stoppare il campionato per due mesi tra la fine di dicembre e l'inizio di febbraio, oltre a "allungare" la stagione di un mese per via dei tanti recuperi condizionarono il percorso delle squadre. La Pieralisi ad esempio, passò un finale di stagione regolare surreale, con sette partite in un mese, con addirittura tre turni infrasettimanali a Isernia, Civitavecchia e Chieti: roba più da serie A1 che da B1.
Un brutto film già visto?
Volevo raccontare qualche episodio di Cecina, della storica promozione in serie A1 della Monte Schiavo di Volpicella, oppure scrivere della fine della "Maledizione della Foppa", due vittorie datate proprio il 6 maggio di tanti anni fa. Eppure io che sono un inguaribile ottimista da dopo Imola non faccio altro che avere una strana sensazione di dejà-vu, di un brutto film già visto. E non si tratta di qualcosa di lontano nel tempo ma di molto vicino, appena dodici mesi fa. Ci sono tanti episodi di questo finale di stagione che mi ricordano purtroppo, lo scorso campionato, concluso con una soffertissima salvezza ai play-out. Quella 2021/22 è stata una annata assurda, condizionata fortemente dall'emergenza Coronavirus, che aveva costretto la Federvolley a stoppare il campionato per due mesi tra la fine di dicembre e l'inizio di febbraio, oltre a "allungare" la stagione di un mese per via dei tanti recuperi condizionarono il percorso delle squadre. La Pieralisi ad esempio, passò un finale di stagione regolare surreale, con sette partite in un mese, con addirittura tre turni infrasettimanali a Isernia, Civitavecchia e Chieti: roba più da serie A1 che da B1.