Nessuno RossoBlù

La nostalgia degli anni d'oro


C'è una parte di me che ogni tanto ancora sogna gli anni d'oro della serie A1, quelli con il mitico sponsor Monte Schiavo sulle maglie rossoblù, quelli con la Toga, con Liuba Kilic e tante altre campionesse che negli anni si sono alternate a Jesi, facendomi divertire ed appassionare sempre più alla pallavolo. Di solito cerco di essere più concentrato sul presente, che si chiama Pieralisi, che è il campionato di B1 con Erica Paolucci, Talità Milletti, con la Divina Peretti e tutte le altre giocatrici, protagoniste dei miei sabati pomeriggio e non solo. Nello scorso fine settimana però, il mio lato nostalgico ha avuto il sopravvento grazie (o per colpa, dipende dai punti di vista) alla Jesi Volley Cup, il quadrangolare amichevole di pallavolo maschile che tra sabato e domenica ha portato al PalaTriccoli i grandi campioni della Lube Civitanova, di Milano, di Verona ed i greci dell'Olympiakos del Pireo. Già venerdì pomeriggio, vedere gli operai montare il taraflex prima dell'allenamento delle rossoblù è stato un vero colpo al cuore, è stato come tornare indietro di ventuno anni, quando su un tappeto dello stesso colore giocavano la Toga, "Leo" Lo Bianco, Manù Leggeri e tante altre.
Il 13 ottobre 2002 infatti, scendeva in campo per la prima volta al PalaTriccoli la Monte Schiavo di coach Atanas Malinov, quella ribattezzata "Ital-Jesi" per la presenza del trio azzurro fresco di titolo mondiale, della pantera statunitense Keba Phipps e di Marcela Ritschelova, giusto per citare le più famose. Ad assistere al quel successo per 3 a 0 su Spezzano c'erano poco più di duemila persone ma saremmo arrivati agli oltre tremila (per qualcuno erano addirittura cinquemila...) per il match del 19 gennaio 2003 contro la Foppapedretti. Vederci giocare la Lube sabato sera contro l'Olympiakos e domenica con la Giovanni Rana, in un'atmosfera fantastica, non ha fatto altro che aumentare la mia vena nostalgica, che neppure la bellissima vittoria di Paolucci & co in casa del Volleyrò ha limitato. Troppi i ricordi, che nessuna Decisione potrà mai cancellare. Tremila per la cronaca, erano gli spettatori della finalissima di domenica tra la Lube e Verona, vinta da Civitanova per 3 a 1. Tremila persone al PalaTriccoli per una partita di pallavolo non si vedevano probabilmente, dai tempi della Monte Schiavo, un fatto che aumenta ancora di più la nostaglia per gli anni d'oro della serie A1. Se la "Jesi Volley Cup" in due giorni è riuscita a portare al palazzetto circa tremilacinquecento persone, significa che in città c'è voglia di pallavolo, che il fuoco acceso nel 2002 dalla Monte Schiavo non si è spento del tutto, come pensavo dopo la Decisione, ma cova sotto la cenere. L'evento messo in piedi da Luca Vecci e dalla sua "Jesi Volley & Sport" ha un po' riacceso questa fiamma ma una città come Jesi, con la sua tradizione, non può vivere solo di episodi isolati, si merita di più, come ha anche dichiarato Giuseppe Cormio, uno che sogna di rivedere la sua città natale su grandi palcoscenici. Immaginare la Pieralisi Jesi di nuovo tra le grandi d'Italia nel breve periodo la vedo molto difficile però, la società deve guardare a quei tremila spettatori, che hanno fame di pallavolo e di vittorie, per incrementare le presenze al PalaTriccoli nelle gare casalinghe. Come? Costruire, come è stato fatto in estate, una squadra vincente, capace di lottare per grandi traguardi offrendo anche un volley divertente e spettacolare può essere un buon modo per farli tornare. Magari non torneanno tutti e tremila, magari saranno molti di meno anche se i protagonisti sul parquet (anziché sul taraflex) non si chiamano Zaytsev, Kazijski o Nikolov ma Ilenia Peretti, Sofia Moretto e Erica Paolucci, ma sarà già un successo. Questo può essere un primo ma importante passo per combattere anche la nostaglia degli anni d'oro. FORZA JESI!!! NRB.