"Se qualcosa può andare male, allora andrà male". Se ripenso alla partita di sabato pomeriggio tra la Pieralisi e Cesena, non riesco a non citare la legge di Murphy che recita proprio questo assioma. E non mi riferisco solo a quanto accaduto in campo, nei tre set che con un po' più di attenzione e soprattutto, con meno errori, le rossoblù avrebbero potuto vincere. Sto parlando di ciò che è avvenuto prima dell'inizio del match, in quel lunghissimo pre-partita, che è stato l'inizio del problemi di Paolucci & co, arrivate troppo tese alla gara. Dopo essere arrivato praticamente a ridosso del fischio di inizio nella sfida di due settimane fa contro Pontedera, sabato mi ero ripromesso di arrivare con largo anticipo, per gustarmi tutto il riscaldamento e fare qualche video per la pagina Facebook. Così ho detto e così ho fatto: alle 17.30 ero già al PalaTriccoli ma ho capito immediatamente che qualcosa non andava. Tutti i membri dello staff jesino, da Tiziano e Graziano fino a Fiorenzo ed al Presidente, erano pensierosi e visibilmente affannati, come se qualcosa li preoccupasse. Ho dato per scontato che fosse l'importanza della partita, perché la Angelini era terza ed ancora imbattuta.
Cesena e la legge di Murphy
"Se qualcosa può andare male, allora andrà male". Se ripenso alla partita di sabato pomeriggio tra la Pieralisi e Cesena, non riesco a non citare la legge di Murphy che recita proprio questo assioma. E non mi riferisco solo a quanto accaduto in campo, nei tre set che con un po' più di attenzione e soprattutto, con meno errori, le rossoblù avrebbero potuto vincere. Sto parlando di ciò che è avvenuto prima dell'inizio del match, in quel lunghissimo pre-partita, che è stato l'inizio del problemi di Paolucci & co, arrivate troppo tese alla gara. Dopo essere arrivato praticamente a ridosso del fischio di inizio nella sfida di due settimane fa contro Pontedera, sabato mi ero ripromesso di arrivare con largo anticipo, per gustarmi tutto il riscaldamento e fare qualche video per la pagina Facebook. Così ho detto e così ho fatto: alle 17.30 ero già al PalaTriccoli ma ho capito immediatamente che qualcosa non andava. Tutti i membri dello staff jesino, da Tiziano e Graziano fino a Fiorenzo ed al Presidente, erano pensierosi e visibilmente affannati, come se qualcosa li preoccupasse. Ho dato per scontato che fosse l'importanza della partita, perché la Angelini era terza ed ancora imbattuta.