Nessuno RossoBlù

Cesena e la legge di Murphy


"Se qualcosa può andare male, allora andrà male". Se ripenso alla partita di sabato pomeriggio tra la Pieralisi e Cesena, non riesco a non citare la legge di Murphy che recita proprio questo assioma. E non mi riferisco solo a quanto accaduto in campo, nei tre set che con un po' più di attenzione e soprattutto, con meno errori, le rossoblù avrebbero potuto vincere. Sto parlando di ciò che è avvenuto prima dell'inizio del match, in quel lunghissimo pre-partita, che è stato l'inizio del problemi di Paolucci & co, arrivate troppo tese alla gara. Dopo essere arrivato praticamente a ridosso del fischio di inizio nella sfida di due settimane fa contro Pontedera, sabato mi ero ripromesso di arrivare con largo anticipo, per gustarmi tutto il riscaldamento e fare qualche video per la pagina Facebook. Così ho detto e così ho fatto: alle 17.30 ero già al PalaTriccoli ma ho capito immediatamente che qualcosa non andava. Tutti i membri dello staff jesino, da Tiziano e Graziano fino a Fiorenzo ed al Presidente, erano pensierosi e visibilmente affannati, come se qualcosa li preoccupasse. Ho dato per scontato che fosse l'importanza della partita, perché la Angelini era terza ed ancora imbattuta. 
Vendendo che a dieci minuti dall'inizio della partita non erano arrivati neppure gli arbitri ho capito che le preoccupazioni dei dirigenti rossoblù non riguardavano solo le avversarie dall'altra parte della rete. Non sapevo che per giocare una gara ufficiale ci fosse bisogno di un medico autorizzato e in grado di usare un defibrillatore. L'ho scoperto sabato pomeriggio, parlando con uno dello staff, che mi ha anche spiegato la situazione, molto più banale di quanto si pensi: il medico aveva avuto un contrattempo e stava ritardando. Un piccolo problema, che si sarebbe risolto con il via del match spostato di qualche minuto (ed una piccola multa della Fipav) se lo sfortunato medico una volta giunto al PalaTriccoli non avesse dimenticato il suo documento di riconoscimento. Le signorine Mochi e Natalini non hanno potuto fare altro che rimandarlo a casa per prendere il suo tesserino. In quel momento ho pensato alla "Legge di Murphy", perché se c'era una partita tra tutte quelle casalinghe della stagione, nella quale tutto doveva andare liscio era proprio quella contro Cesena, non solo avversario tosto sul campo, ma società ancora incattività da quanto accaduto nel campionato 2021 e quel 3-0 a tavolino che ai dirigenti bianco-neri non è mai andato giù. Già lo scorso anno, dopo la vittoria in rimonta al Carisport i dirigenti romagnoli avevano riesumato quell'accaduto. La storia si è ripetuta sabato. Il dirigente accompagnatore di fronte a quella situazione non ci ha pensato due volte, ed ha annunciato già sul campo il ricorso a Renata, addetta al referto elettronico. Inavvertitamente ho assistito alla scena ed ho sentito chiaramente l'uomo fare riferimento ai fatti del 2021. Nonostante la partita fosse di là da iniziare, l'atmosfera era già elettrica a bordo campo ma credo che anche le giocatrici abbiano avvertito questa tensione. L'arrivo del medico con il tesserino ed il successivo annuncio dello speaker Paolo dell'inizio con ritardo ha riportato un po' di normalità almeno in campo, con le due squadre che hanno ricominciato il riscaldamento. Lo svolgimento del match ha confermato la mia teoria di una Pieralisi nervosa anche se coach Luciano a fine partita, ha rifiutato questo alibi. Caduto l'ultimo pallone comunque, il solerte dirigente cesenate si è affrettato a ritirare il ricorso, che avrebbe generato una spesa di cinquanta euro per la sua società. A loro bastavano i tre punti, mentre la Pieralisi oltre alla sconfitta dovrà pagare una multa per il ritardo. Di sicuro, la prossima volta che le prilline incroceranno la Angelini faranno i modo che nulla possa andare storto, per evitare la "Legge di Murphy". FORZA JESI!!! NRB.