Nessuno RossoBlù

Fino alle 3 di notte


Erano le 3 di notte quando Agnese Pepa ha piazzato l'ace che ha chiuso un tiratissimo quarto set e permesso alla Pieralisi di piazzare per la prima volta la bandierina rossoblù sul PalaGallinella, parquet dove le jesine non avevano mai vinto. Nonostante attorno a me ci fosse il silenzio più totale, ho esultato come se la partita fosse in diretta; in effetti per me lo era, perché ero riuscito a arrivare fino a lì senza conoscere il risultato, stando saggiamente lontano dal mio telefono cellulare e dai social. Sono proprio i social network infatti, i nemici più pericolosi, quando vuoi vederti una partita in differita senza sapere come è andata finire; se apri Facebook ti può capitare di imbatterti proprio nel post della Pieralisi Volley con la cronaca ed addio piani, addio sorpresa. Io sabato pomeriggio ce l'ho fatta e sono fiero di questa mia piccola impresa, dettata da almeno due motivi. La prima riguarda proprio il PalaGallinella. Io c'ero quel 26 novembre 2021, giorno della prima gara ufficiale delle prilline in casa della Lucky Wind. Allora si giocò alle 21, era una nottata freddissima e piovosa; per arrivare a Trevi ci impiegai un'ora e mezza, con l'ultimo tratto per giungere al paese fatto di tornanti. Purtroppo quella non fu la parte peggiore della mia serata.
Quella peggiore fu la partita, forse una delle più brutte giocate dalla Pieralisi negli ultimi tre anni, senza grinta, senza gioco e senza cattiveria; in più Erica Paolucci che guardò il tutto il terzo set dalla panchina. Nel mesto viaggio di ritorno promisi a me stesso che non sarei mai più tornato a Trevi. Lo scorso anno guardai la diretta streaming sulla pagina Facebook di Trevi e dopo la sconfitta per 3 a 0 delle jesine sotto sotto, rimasi soddisfatto della mia scelta di non andare al PalaGallinella: mi ero risparmiato una nuova serata balorda. Sabato scorso, avendo deciso da tempo di non andare a Trevi nonostante quest'anno sia la trasferta più vicina (sembra assurdo ma è la realtà di questo bruttissimo girone D, dal punto di vista logistico), mi ero preso degli impegni e mi ero ripromesso di non sapere il risultato della gara, per vedermela con calma una volta rientrato a casa. Dalle 20, quando sono rientrato a casa, mi sono tenuto lontano da Facebook e da Messenger, non ho neppure risposto al buon Roberto, che mi commentava la partita in diretta. Chissà cosa avrà pensato? Che forse, ero un gran maleducato a non rispondere ai suoi messaggi? Gli ho risposto una volta finita la "mia" diretta.Ho cenato in fretta ed ho cominciato a vedermi la gara, che oramai era finita da tempo. Sapevo dei problemi di salute che avevano colpito alcune delle titolari, così non mi sono stupito di vedere dal primo set Caterina Miecchi, un po' meno Glenda Girini, perché credevo che alla fine, Benedetta Cecconi avrebbe giocato ugualmente nonostante pochissimi allenamenti sulle gambe. Il piano in realtà era di vedermela tutta e poi uscire ma alle 22, eravamo ancora 1 a 1, così ho deciso di rischiare. Ho fatto un giro in centro. Di solito in questi casi capita sempre di incontrare qualcuno della squadra o qualche altro tifoso, che conosce il risultato; sabato sera tutto è filato liscio, sono riuscito a tornare a casa senza sapere nulla ed ho ripreso la mia personale "diretta" dalla fine del secondo set. Non lo sapevo ma mi ero tenuto da parte il meglio della partita; un terzo set perfetto ed un quarto che ha messo a dura prova la mia pazienza ma che le jesine hanno giocato con grande concentrazione. Sul 22-22 ho davvero temuto di vedere un altro tie break ma la Pieralisi quest'anno ha una giocatrice fantastica, di grande esperienza e di grande coraggio: Sofia Moretto. Come a Roma, l'opposto rossoblù ha messo a terra due palloni pesantissimi, quelli del 22-23 e del 22-24. Mi sono esaltato ma sull'ace di Agnese Pepa sono proprio esploso. Erano le 3 di notte. Non avevo mai fatto così tardi per le rossoblù ma la prima vittoria a Trevi non me la potevo proprio perdere. FORZA JESI!!! NRB.