Si può passare dalla più cupa disperazione alla gioia irrefrenabile in appena un'ora? La risposta è sì, se di mezzo c'è la Pieralisi. Questo è un po' quello che mi è capitato sabato pomeriggio al PalaTriccoli. Sapevo benissimo che la partita contro la Liberi & Forti non era facile. Ero arrivato al palasport preparato ad un pomeriggio di sofferenza. Non sapevo che il dramma era lì, dietro l'angolo...anzi negli spogliatoi. Ci ho messo un po' per capire che qualcosa non andava, che a tutta quella frenesia delle due squadre che effettuano il riscaldamento pre-gara mancava qualcosa, anzi qualcuno. Ho controllato bene, ho guardato pure sul tabellone e persino sulle tribune ma di Coach Luciano e di Sofia Moretto non c'era nemmeno l'ombra. Lì la mia tensione ha iniziato a salire fino a livelli da allarme rosso. "Sta a vedere che Santa Sofia da Torino non sta bene e tocca giocare questa importante partita, che ci può portare a meno uno da Cesena con un sestetto improvvisato!". Questo è stato più o meno il mio pensiero mentre continuavo a cercare con lo sguardo il Coach e l'opposto rossoblù. Ho chiesto anche allo speaker Paolo, che come me, non sapeva nulla. Poi all'improvviso, quando mancavano poco più di dieci minuti all'inizio della gara, ecco sbucare dagli spogliatoi i due assenti illustri.
Dalla disperazione alla gioia
Si può passare dalla più cupa disperazione alla gioia irrefrenabile in appena un'ora? La risposta è sì, se di mezzo c'è la Pieralisi. Questo è un po' quello che mi è capitato sabato pomeriggio al PalaTriccoli. Sapevo benissimo che la partita contro la Liberi & Forti non era facile. Ero arrivato al palasport preparato ad un pomeriggio di sofferenza. Non sapevo che il dramma era lì, dietro l'angolo...anzi negli spogliatoi. Ci ho messo un po' per capire che qualcosa non andava, che a tutta quella frenesia delle due squadre che effettuano il riscaldamento pre-gara mancava qualcosa, anzi qualcuno. Ho controllato bene, ho guardato pure sul tabellone e persino sulle tribune ma di Coach Luciano e di Sofia Moretto non c'era nemmeno l'ombra. Lì la mia tensione ha iniziato a salire fino a livelli da allarme rosso. "Sta a vedere che Santa Sofia da Torino non sta bene e tocca giocare questa importante partita, che ci può portare a meno uno da Cesena con un sestetto improvvisato!". Questo è stato più o meno il mio pensiero mentre continuavo a cercare con lo sguardo il Coach e l'opposto rossoblù. Ho chiesto anche allo speaker Paolo, che come me, non sapeva nulla. Poi all'improvviso, quando mancavano poco più di dieci minuti all'inizio della gara, ecco sbucare dagli spogliatoi i due assenti illustri.