Nessuno RossoBlù

Dalla disperazione alla gioia


Si può passare dalla più cupa disperazione alla gioia irrefrenabile in appena un'ora? La risposta è sì, se di mezzo c'è la Pieralisi. Questo è un po' quello che mi è capitato sabato pomeriggio al PalaTriccoli. Sapevo benissimo che la partita contro la Liberi & Forti non era facile. Ero arrivato al palasport preparato ad un pomeriggio di sofferenza. Non sapevo che il dramma era lì, dietro l'angolo...anzi negli spogliatoi. Ci ho messo un po' per capire che qualcosa non andava, che a tutta quella frenesia delle due squadre che effettuano il riscaldamento pre-gara mancava qualcosa, anzi qualcuno. Ho controllato bene, ho guardato pure sul tabellone e persino sulle tribune ma di Coach Luciano e di Sofia Moretto non c'era nemmeno l'ombra. Lì la mia tensione ha iniziato a salire fino a livelli da allarme rosso. "Sta a vedere che Santa Sofia da Torino non sta bene e tocca giocare questa importante partita, che ci può portare a meno uno da Cesena con un sestetto improvvisato!". Questo è stato più o meno il mio pensiero mentre continuavo a cercare con lo sguardo il Coach e l'opposto rossoblù. Ho chiesto anche allo speaker Paolo, che come me, non sapeva nulla. Poi all'improvviso, quando mancavano poco più di dieci minuti all'inizio della gara, ecco sbucare dagli spogliatoi i due assenti illustri.
I miei occhi sono andati immediatamente su Sofia, che aveva il polpaccio impacchettato da una fasciatura; ha iniziato a corricchiare, a fare  un riscaldamento blando, come se dovesse controllare che tutto fosse a posto. Il mio umore, che già era tendente alla depressione, dopo quella scena, è spofondato nella disperazione più totale, perché questa Pieralisi senza la sua opposta è sicuramente una buona squadra ma è destinata a fare una fatica enorme contro chiunque, figuriamoci contro una formazione in fiducia come Firenze. Poi ad un certo punto, mentre tutte le altre ragazze stavano continuando il riscaldamento, mentre Sofia si stava sistemando la fasciatura in panchina, è arrivata la Divina; le due hanno parlato un po' e mi è sembrato di sentire un "Va tutto bene". Non so se è questo dialogo è accaduto davvero oppure ho avuto un allucinazione, sta di fatto che la numero 17 rossoblù è scesa regolarmente in campo.L'errore in battuta di Sofia nel suo primo turno di servizio non mi ha trasmesso sensazioni positive, anzi ho decisamente cominciato a prepararmi al peggio, poi però, l'ho vista attaccare ed attaccare ancora, come se nulla fosse. La mia depressione ha iniziato ad essere meno cupa. Nel primo set ha messo a referto quattro punti. "Niente male per una con un polpaccio fasciato, che non si è nemmeno riscaldata!". Ma il meglio doveva ancora venire. Nel secondo set Sofia ha dato un saggio della sua bravura, con potenza e tecnica alternate senza problemi. Anzi, il problema era per la difesa di Firenze, che non l'ha mai tenuta. Di fronte agli otto punti del set, tutta la mia preoccupazione si è dissolta, spazzataq via dai potenti attacchi di Sofia. Il suo personale show è proseguito anche nel terzo parziale, fino a quando sul 22-11, a partita ampiamente in ghiaccio, Coach Luciano gli ha concesso la meritata passerella, per gli applausi del PalaTriccoli. Tutti meritati. A fine gara proprio il Coach mi ha spiegato come erano andate le cose: Sofia aveva avuto un piccolo fastidio al polpaccio durante il riscaldamento ed hanno preferito intervenire subito con dei massaggi e la fasciatura. Beh, se ogni volta che Sofia ha un problema al polpaccio, poi ne mette a referto 19 e fa una partita così...chissà cosa avrebbe fatto senza quel fastidio. Se non si era capito, io già la adoro. FORZA JESI!!! NRB.