"Anche qui?". Più o meno è ciò che ha esclamato il Presidente quando sabato pomeriggio mi ha visto entrare al PalaCupola, un'ora abbondante prima dell'inizio della gara, con le due squadre ancora chiuse negli spogliatoi. "Non avevo nulla da fare..." gli ho risposto, mentendo spudoratamente. In realtà questo viaggio l'avevo organizzato nei minimi dettagli, altro che roba improvvisata. In verità era da un po' che pensavo di affrontare questa trasferta, quella più a sud di tutto il girone, terza per distanza dopo Capannori e Pontedera. Già due anni fa ero stato sul punto di partire ma alcuni imprevisti familiari (la positività al Covid dei miei genitori) mi avevano costretto a rimanere a Jesi ed a guardare la gara su YouTube. A darmi però, la spinta decisiva era stata la mitica Alba prima della gara con Montespertoli. La prima cosa che mi aveva detto appena ero arrivato al PalaTriccoli era stato: "Domenica ci hai tradito". Si riferiva alla mia assenza nella trasferta di Cesena, quella tecnicamente più semplice dal punto di vista logistico. Quella domenica il settore ospiti del Mini Palazzetto era pieno come un uovo, mancavo solo io che ero settecento chilometri più a sud, in quel di Bari. Essere chiamato traditore, anche se era una battuta, mi ha dato molto fastidio perché ho sempre amato la squadra ed avrei fatto carte false per arrivare a Cesena. E' come se quella frase avesse fatto scattare in me un senso di rivalsa: "E allora io me ne vado a Pomezia! Vediamo chi ci sarà!".
Un traditore a Pomezia
"Anche qui?". Più o meno è ciò che ha esclamato il Presidente quando sabato pomeriggio mi ha visto entrare al PalaCupola, un'ora abbondante prima dell'inizio della gara, con le due squadre ancora chiuse negli spogliatoi. "Non avevo nulla da fare..." gli ho risposto, mentendo spudoratamente. In realtà questo viaggio l'avevo organizzato nei minimi dettagli, altro che roba improvvisata. In verità era da un po' che pensavo di affrontare questa trasferta, quella più a sud di tutto il girone, terza per distanza dopo Capannori e Pontedera. Già due anni fa ero stato sul punto di partire ma alcuni imprevisti familiari (la positività al Covid dei miei genitori) mi avevano costretto a rimanere a Jesi ed a guardare la gara su YouTube. A darmi però, la spinta decisiva era stata la mitica Alba prima della gara con Montespertoli. La prima cosa che mi aveva detto appena ero arrivato al PalaTriccoli era stato: "Domenica ci hai tradito". Si riferiva alla mia assenza nella trasferta di Cesena, quella tecnicamente più semplice dal punto di vista logistico. Quella domenica il settore ospiti del Mini Palazzetto era pieno come un uovo, mancavo solo io che ero settecento chilometri più a sud, in quel di Bari. Essere chiamato traditore, anche se era una battuta, mi ha dato molto fastidio perché ho sempre amato la squadra ed avrei fatto carte false per arrivare a Cesena. E' come se quella frase avesse fatto scattare in me un senso di rivalsa: "E allora io me ne vado a Pomezia! Vediamo chi ci sarà!".