Se sabato mattina uno mi avesse detto che la Pieralisi avrebbe strappato un punto alla capolista, credo proprio che la mia risposta sarebbe stata "Dimmi dove devo firmare!", perché alla vigilia del "Big Match", prendere un punto ad una squadra come Castelfranco di Sotto, che non perde dal lontano 9 dicembre, che fino a sabato aveva lasciato per strada appena undici set, mi sembrava un ottimo risultato. Come sono andate le cose al PalaTriccoli oramai lo sanno anche i muri: le rossoblù sono uscite dal campo con quel punto ma anche con tanta rabbia e tanti rimpianti per un tie break condizionato pesantemente dal parapiglia che ha coinvolto gli arbitri, Caterina Miecchi ed i due tecnici, Marco Bracci e Coach Luciano. E' molto difficile analizzare la partita di sabato senza tirare in ballo quell'episodio, perché da qualunque punto di vista uno la guarda, quel fatto ha determinato il risultato finale. Già, perché in quel momento eravamo sul 7-7, si giocava sul filo dell'equilibrio e tutto era ancora possibile. Alla fine quel clima da corrida innescato (e forse voluto?) da Bracci ha penalizzato di più le rossoblù, meno esperte e meno abituate a quel genere di partite, giocate sul filo dei nervi nonostante il pubblico del PalaTriccoli si fosse da tempo acceso e le spingesse verso la vittoria. Gli errori in serie dal 10-9 in poi forse, sono figli di quella mancanza di sicurezza, di quella tensione che ovviamente, giocatrici come Zuccarelli, Renieri e Ferraro sanno gestire meglio.
Un frullatore di emozioni
Se sabato mattina uno mi avesse detto che la Pieralisi avrebbe strappato un punto alla capolista, credo proprio che la mia risposta sarebbe stata "Dimmi dove devo firmare!", perché alla vigilia del "Big Match", prendere un punto ad una squadra come Castelfranco di Sotto, che non perde dal lontano 9 dicembre, che fino a sabato aveva lasciato per strada appena undici set, mi sembrava un ottimo risultato. Come sono andate le cose al PalaTriccoli oramai lo sanno anche i muri: le rossoblù sono uscite dal campo con quel punto ma anche con tanta rabbia e tanti rimpianti per un tie break condizionato pesantemente dal parapiglia che ha coinvolto gli arbitri, Caterina Miecchi ed i due tecnici, Marco Bracci e Coach Luciano. E' molto difficile analizzare la partita di sabato senza tirare in ballo quell'episodio, perché da qualunque punto di vista uno la guarda, quel fatto ha determinato il risultato finale. Già, perché in quel momento eravamo sul 7-7, si giocava sul filo dell'equilibrio e tutto era ancora possibile. Alla fine quel clima da corrida innescato (e forse voluto?) da Bracci ha penalizzato di più le rossoblù, meno esperte e meno abituate a quel genere di partite, giocate sul filo dei nervi nonostante il pubblico del PalaTriccoli si fosse da tempo acceso e le spingesse verso la vittoria. Gli errori in serie dal 10-9 in poi forse, sono figli di quella mancanza di sicurezza, di quella tensione che ovviamente, giocatrici come Zuccarelli, Renieri e Ferraro sanno gestire meglio.