Quando si dice "fare un en plein" si intende ottenere un successo completo, su tutti i fronti. E la Pieralisi sabato pomeriggio contro Capannori, in quella è stata l'ultima gara casalinga della stagione regolare, ha proprio fatto un "en plein", ha proprio preso tutto quello che si poteva prendere. Serviva un punto, ne sono arrivati tre; i due set che dovevano dare la matematica certezza per blindare il secondo posto sono stati molto rapidi e chiusi addirittura a 15 e 17; Alessia Castellucci e Talità Milletti hanno confermato di essere in un buon momento di forma; dal terzo set Coach Luciano ha dato spazio a tutte le ragazze della rosa, soprattutto a quelle che in questi nove mesi hanno visto di meno il campo; e per finire, la presenza sulle tribune delle bambine del settore giovanile che hanno trascinato tutto il resto del pubblico assieme agli oramai imprescindibili ragazzi della curva con il loro tamburo a dare ritmo a tutto l'ambiente. Cosa si poteva chiedere di più da una partita che alla vigilia sembrava poco più che una formalità? Tutto è stato perfetto.
En plein rossoblù
Quando si dice "fare un en plein" si intende ottenere un successo completo, su tutti i fronti. E la Pieralisi sabato pomeriggio contro Capannori, in quella è stata l'ultima gara casalinga della stagione regolare, ha proprio fatto un "en plein", ha proprio preso tutto quello che si poteva prendere. Serviva un punto, ne sono arrivati tre; i due set che dovevano dare la matematica certezza per blindare il secondo posto sono stati molto rapidi e chiusi addirittura a 15 e 17; Alessia Castellucci e Talità Milletti hanno confermato di essere in un buon momento di forma; dal terzo set Coach Luciano ha dato spazio a tutte le ragazze della rosa, soprattutto a quelle che in questi nove mesi hanno visto di meno il campo; e per finire, la presenza sulle tribune delle bambine del settore giovanile che hanno trascinato tutto il resto del pubblico assieme agli oramai imprescindibili ragazzi della curva con il loro tamburo a dare ritmo a tutto l'ambiente. Cosa si poteva chiedere di più da una partita che alla vigilia sembrava poco più che una formalità? Tutto è stato perfetto.