Nessuno RossoBlù

Né deluso né arrabbiato


Si può essere arrabbiati o delusi dopo una sconfitta? Credo sia un sentimento normale. Ma Pieralisi-Fasano, la prima partita delle rossoblù in questi strani play-off per la promozione in serie A2, di normale non ha avuto nulla a partire proprio dai miei sentimenti del post gara. Non ero né deluso né tantomeno arrabbiato, cosa che raramente mi è capitata in tanti anni che seguo le prilline. Sabato sera no. Ci ho pensato molto, mentre cenavo a casa alle 21.30, ed anche il giorno dopo, mentre camminavo verso il PalaTriccoli per sgranchirmi un po' le gambe ed in pensieri. Cosa potevano fare di più Paolucci & co per battere Fasano? Dove hanno sbagliato? Domande più che lecite dopo una sconfitta, che magari si sarà fatto anche Coach Luciano per stimolare ancora di più un gruppo andato forse, al di là dei propri limiti. Il fatto è che quando perdi tre set come li hanno persi le jesine, con quei parziali lì - 25-27, 25-27 e 13-15 - non si può parlare di errori tecnici o tattici ma di semplici dettagli, di un'azione giocata con meno concentrazione, rispetto ad un'altra ed anche, perché è giusto dirlo, di sviste arbitrali, perché in Pieralisi-Fasano ci sono state pure quelle. E purtroppo, visto come è andata, quelle hanno pesato sul risultato.
Certe volte si dice che non si capisce dove finiscono i meriti dei vincitori e dove iniziano i demeriti degli sconfitti. E' una massima che può spiegare bene la gara di sabato. Fasano ha dimostrato di essere una signora squadra, fortissima in difesa e sempre presente a muro, con la stellina Di Diego protagonista dappertuttuo, in battuta, in difesa ed anche in attacco, con il muro jesino mai in grado di fermarla. Oltre all'ex Teramo in rosa c'erano tante "vecchie volpi" del volley di serie B, che in gare come quella di sabato sapevano cosa fare. Gente come Valentina Barbolini (dopo suo padre, che al PalaTriccoli vinse una Coppa Italia nel 2003 ed uno scudetto nel 2017, anche lei ora ha un bel ricordo di Jesi), Adelaide Soleti o la centrale Antonaci non hanno minimamente sentito la pressione; non si può dire lo stesso delle prilline, mancate drammaticamente nel finale del secondo e terzo set, due frazioni che avevano in pugno ma che si sono viste sfuggire per errori banali e per una maggiore esperienza delle avversarie. Riguardando mentalmente la partita trovo impossibile dimenticare i due errori di Alessia Pomili nel terzo set; due appoggi abbastanza facili che forse, con una condizione fisica migliore sarebbero diventati dei punti per Jesi ed invece, hanno favorito le ospiti.Proprio la gestione della centrale di Potenza Picina, che non si era allenata per tutta la settimana a causa di un problema muscolare alla coscia, è forse l'unica cosa che posso rimproverare a Coach Luciano. Ma il paradosso è che non ne sono del tutto sicuro, perché alla fine, puntare su Marcelli in una partita di questa importanza dopo una stagione da spettatrice poteva essere un rischio troppo grande. Guardando i numeri, il dato più evidente è quello dei muri: 14 a 8 per Fasano, segno che coach Totaro ed il suo staff avevano studiato molto bene la Pieralisi e la sua fase offensiva. Ed il piano partita di Fasano, fatto anche di grande presenza in difesa, stava pagando, perché la Pieralisi di inizio quarto set sembrava davvero stremata, consumata da quello sforzo immane. Ma proprio in quel momento, quando tutto sembrava oramai perduto, è venuta fuori la grande determinazione di Paolucci & co, quella voglia di non arrendersi che tante volte in questo campionato è emersa ed ha risolto situazioni disperate. Non c'era tanto da ragionare: o si vinceva il quarto set oppure i play-off rossoblù finivano. Castellucci si è accesa, Moretto ha continuato a picchiare e pian piano tutta la squadra ha ritrovato convinzione e nel tripudio generale è arrivatoo il 2-2 che tiene la Pieralisi ancora in corsa per la A2. Sabato pomeriggio al PalaTriccoli c'era anche Giandomenico, il tecnico di Altino. Cosa avrà scritto sul suo bloc notes? Di sicuro, dirà alle sue ragazze che la Pieralisi è una squadra che non molla mai. FORZA JESI!!! NRB.