L'ultima partita della Pieralisi in questa lunghissima stagione per me è stata speciale, non solo perché era la mia prima volta alla "Silvestrina" ma soprattutto perché dopo tanto tempo vivevo finalmente una "trasferta di gruppo". Dico finalmente perché alla fine, andare in giro dietro alle rossoblù da solo è bello, ti lascia tanta libertà e puoi fare quello che vuoi, ma vivere una trasferta con altri tifosi come me...è una sensazione eccezionale. Si condivide tutto, dal mezzo di trasporto al tragitto, dalle ansie del viaggio di andata alla gioia o la delusione del ritorno. Eppure all'inizio non è che fossi così convinto di questa avventura, perché se Paolucci & co non avessero vinto il quarto set con Fasano, probabilmente Altino sarebbe stata la quinta trasferta solitaria della mia stagione, dopo quelle di Moie, Capannori, Pomezia e Firenze. Buon per me e per i miei compagni di viaggio, che le prilline abbiano rimontato le pugliesi in quella importantissima frazione, così da farmi gridare nel tripudio del PalaTriccoli: "Il pullmino parte!". Già, il nostro mezzo doveva essere un pullmino da nove posti, di quelli belli spaziosi e comodi, che avevamo quasi riempito tra tifosi e genitori delle giocatrici, come il babbo di Talità e la mamma della "Divina". Insomma, si preannunciava una viaggio molto interessante. Peccato però, che durante la settimana che mi ha portato verso Altino, la gente ha cominciato a chiamarsi fuori, preferendo al pullmino tante auto private.
Trasferta di gruppo
L'ultima partita della Pieralisi in questa lunghissima stagione per me è stata speciale, non solo perché era la mia prima volta alla "Silvestrina" ma soprattutto perché dopo tanto tempo vivevo finalmente una "trasferta di gruppo". Dico finalmente perché alla fine, andare in giro dietro alle rossoblù da solo è bello, ti lascia tanta libertà e puoi fare quello che vuoi, ma vivere una trasferta con altri tifosi come me...è una sensazione eccezionale. Si condivide tutto, dal mezzo di trasporto al tragitto, dalle ansie del viaggio di andata alla gioia o la delusione del ritorno. Eppure all'inizio non è che fossi così convinto di questa avventura, perché se Paolucci & co non avessero vinto il quarto set con Fasano, probabilmente Altino sarebbe stata la quinta trasferta solitaria della mia stagione, dopo quelle di Moie, Capannori, Pomezia e Firenze. Buon per me e per i miei compagni di viaggio, che le prilline abbiano rimontato le pugliesi in quella importantissima frazione, così da farmi gridare nel tripudio del PalaTriccoli: "Il pullmino parte!". Già, il nostro mezzo doveva essere un pullmino da nove posti, di quelli belli spaziosi e comodi, che avevamo quasi riempito tra tifosi e genitori delle giocatrici, come il babbo di Talità e la mamma della "Divina". Insomma, si preannunciava una viaggio molto interessante. Peccato però, che durante la settimana che mi ha portato verso Altino, la gente ha cominciato a chiamarsi fuori, preferendo al pullmino tante auto private.