Nessuno RossoBlù

Gennaro, il presidente degli anni della A

Imprenditore, mecenate, innamorato della sua Jesi. E appassionato di sport, tutto questo e tanto altro, era Gennaro Pieralisi, per tutti semplicemente "L'Ingegnere", scomparso nella mattinata di oggi a Pesaro, dove era ricoverato da qualche giorno per sottoporsi ad un intervento chirurgico già programmato ma stoppato poi, dalla positività al Coronavirus, emersa nei controlli di routine. Una notizia triste per la città di Jesi ed in particolare per chi, come me, ha seguito in questi ultimi venti anni, la pallavolo femminile jesina colorata di rossoblù. Perché Gennaro Pieralisi è stato per tanti anni, ed in particolare quelli più belli, il presidente dell'omonimo gruppo sportivo, quello che ora è diretto da suo figlio, Gabriele. 

L'Ingegnere era il presidente della Monte Schiavo volley che conquistò la storica promozione in A1 nel 2001, era presente in quel piovoso pomeriggio a Cecina. Proprio quello è il mio primo ricordo di Gennaro Pieralisi, uomo che mi ha sempre intimorito, perché già allora era considerato un mito, un Personaggio con la p maiuscola. Io ero semplicemente un tifoso. Lui festeggiò con la squadra sul campo; nella foto scattata quel giorno è circondato dalle sue "prilline", soprannome scelto proprio da lui perché voleva che la squadra fosse "frizzante come il suo vino, il Prillo". Anche se ora lo sponsor è cambiato, io ho scelto di lasciare questo soprannome, anche come tributo all'Ingegnere.

Indimenticabile fu anche la cena post partita, in un ristorante di Cecina, letteralmente "requisito" da suo nipote Andrea, allora team manager rossoblù. Fu una festa spontanea e genuina, sicuramente non preparata: assieme alla squadra, allo staff tecnico ed a noi tifosi, c'era anche lui, felice di quel risultato finalmente raggiunto dopo tanti sforzi. Una volta arrivati in serie A1, lui cercava di non perdersi una partita ed ogni anno, quando c'era la presentazione ad inizio campionato, Gennaro non mancava mai. E con grande concretezza ma anche ironia, ripeteva sempre di volere una squadra "tignosa", come sono i marchigiani, e di voler "vincere tutte le partite". Per la prima richiesta alcune volte è stato accontentato, sulla seconda è stato più complicato.

Nonostante fosse il numero 1 del club non ha mai voluto mettere bocca nelle scelte della squadra, diretta da Andrea prima e Gabriele poi. Solo una volta, con un grande colpo di scena prese le redini: nella famosa stagione 2004/05, quando esonerò Giuseppe Cuccarini (una volta in nove anni di A1) e chiamò al suo posto Jenny Lang Ping. L'ultima sua apparizione al PalaTriccoli al fianco della Monte Schiavo credo sia stata la final four di Challenge Cup nel 2009, quella vinta proprio dalle prilline in finale con il Panathinaikos. Fu il primo (ed unico) successo del club rossoblù nei nove anni di A.

Dopo la Decisione - che probabilmente lui apprese a cose fatte per via di un problema di salute che lo aveva colpito proprio in quel periodo - aveva lasciato la guida del Gruppo Sportivo "Pieralisi" al figlio Gabriele, al quale vanno le mie più sincere condoglianze. Alla "Carbonari" non l'ho mai visto, si era dedicato di più ad altri campi, come quello della storia, con la creazione del museo "Stupor Mundi". Quello che mi sono sempre chiesto, è se con Gabriele parlassero di pallavolo, se Gennaro gli chiedesse "Come va la squadra? Lo vinciamo il campionato?". Sicuramente in questi ultimi anni, la Pieralisi gli sarebbe piaciuta, così "tignosa" come lui.

L'ultimo aneddoto, riguarda più la mia vita. Ogni estate, quando parto per le ferie in Salento, arrivato a Bari Nord, sulla sinistra si può vedere nella grande zona industriale un capannone con la scritta "Pieralisi Sud". Ho sempre guardato quell'insegna con un misto di orgoglio e di calore, come dire "anche qui c'è un pezzo di Jesi". Tutto grazie all'Ingegnere ed al suo spirito imprenditoriale. Grazie Gennaro! Nessuno.