Nessuno RossoBlù

Considerazioni di fine stagione

A quest'ora magari, sarei stato già in tensione per la prima partita dei play-off, distante meno di ventiquattro ore. A quest'ora magari avrei cominciato a fare programmi per il fine settimana tutto dedicato alla Pieralisi ed al mercoledì con gara 2. Ed invece, sono qui a fare il punto di questa strana stagione rossoblù, che si è conclusa sabato scorso senza il biglietto per i play-off ma con la salvezza raggiunta con due turni di anticipo, un traguardo che la società dava per scontata. Sono diversi giorni che penso a questo post, in cui vorrei cercare di fare un po' un riassunto di questi nove mesi di campionato, nove mesi vissuti tra bassi e alti, tra grandi partite e prestazioni mediocri. Credo che la spiegazione migliore di questa stagione della Pieralisi me l'ha data inconsapevolmente, Elisabetta Bonci nel pre partita di Forlì, la gara che di fatto, ha blindato la salvezza. "Questa squadra quando è un condizioni difficili gioca sempre grandi partite" mi disse più o meno "Betta", prevedendo una grande prestazione di Paolucci & co, che giocarono davvero una super partita, nonostante le assenze di Castellucci, D'Amore e Milletti, con Moretto in campo non al meglio a causa di un ginocchio malmesso, e contro un avversario in fiducia, con un arbitraggio a dir poco inadeguato all'importanza del match. Perché dico che quella affermazione può descrivere bene la stagione da poco conclusa? Perché questa squadra in diverse occasioni ha dimostrato di saper affrontare e battere avversari a lei superiori, come accaduto a Bologna ad ottobre, o Riccione al "Le Fontanelle", Vicenza a domicilio, per non parlare delle ottime partite con la VTB al PalaTriccoli (dove ci ha messo lo zampino l'arbitro) o Riccione in casa, fino al match di Forlì. Tutte partite ben giocate dalla Pieralisi. Purtroppo l'altro lato della medaglia sono le prestazioni - davvero modeste - offerte con Cesena, a Ravenna, con Vicenza in casa, con Padova al PalaAntenore e quella ininfluente a Teramo. Ecco, questo è stato un po' il limite di questa squadra, la sua incapacità di trovare continuità di rendimento nel corso della stagione. Dopo quattro sconfitte consecutive, ecco tre vittorie, poi ancora tanti capitomboli e di nuovo, delle risalite.

Con questo comportamente schizofrenico, era praticamente impossibile avere delle certezze, oltretutto in un girone molto complicato, con tante "corazzate" dal budget molto superiore a quello jesino. Però, nell'analisi di questa stagione è impossibile non parlare di Giorgia Quarchioni e di come è stata gestita. Poteva e doveva essere la giocatrice che avrebbe fatto fare il salto di qualità alla squadra, che avrebbe dovuto rendere ancor più imprevedibile l'attacco jesino, invece è finita per essere una bomba che ha fatto esplodere lo spogliatoio, creando malumori e tensioni. La società e la guida tecnica non sono state attente e pronte ad intercettare i suoi malumori e ad intervenire prima del patatrac. Quando hanno annunciato Lorena Diaz per rimpiazzare Giorgia, ho pensato che fosse una scelta della disperazione, perché non avevano trovato nessuno; a posteriori, posso dire che Lorena, nonostante non giocasse una partita di pallavolo indoor dal 2018 ha fatto ottime cose, come a Forlì. Peccato che non sia stata sempre presente sia agli allenamenti sia alle partite. Paradossalmente, la fuga di Giorgia a Teramo, anziché rasserenare la situazione ha creato ancor più problemi, perché chi doveva rendere di più...si è lasciato andare come se non ci fosse più nulla da fare. Eppure la Pieralisi al termine del girone di andata aveva solo tre punti di svantaggio sulla zona play-off (21 per Jesi, 24 per Cesena terza in quel momento), quindi tutto era ancora in ballo. E' finita con le prilline che nel ritorno hanno fatto 20 punti totali (hanno chiuso a 41), staccate di ben dodici lunghezze da Cesena, sempre terza, a quota 53. Da lunedì comincerò a rivedere la stagione, a valutare tutti i protagonisti rossoblù ma un'ultima considerazione la voglio fare su quelle giocatrici che hanno sempre onorato la maglia, giocando anche in condizioni non perfette, come Sofia Moretto, alla quale il Comune di Jesi dovrebbe erigere una statua per la generosità e la classe, o la Divina arrivata alla fine con tanti dolori ma sempre grintosa, Benedetta Cecconi e Erica Paolucci, che si sono destreggiate tra campo e gli impegni di lavoro, o Talità Milletti, che nel finale di stagione ha ritrovato il suo servizio bomba. Nella valutazione che la società ha cominciato a fare, credo che tutto questo andrà considerato. FORZA JESI!!! NRB.