Nessuno RossoBlù

La seconda occasione di Erica

C'è sempre una seconda occasione e se ci penso, è il bello dello sport. Se sbagli una partita, se il tuo allenatore ti mette in panchina, sai che hai tutta la settimana per lavorare sodo e dimostrare nella gara successiva il tuo valore. E' un po' quello che è accaduto ad Erica Paolucci sabato pomeriggio con Riccione. L'avevo lasciata un po' triste, quasi in lacrime, nell'entusiasmo generale del "derby della Vallesina", vinto 3 a 1 dalla Pieralisi ma con "Paola" spedita in panchina da Coach Luciano nel primo e nel quarto set per Lorena Diaz, che si era presa la scena spingendo le rossoblù verso la vittoria. 3 punti, un ace e tre errori in battuta, questo il suo score contro la Clementina 2020. Non era certo, il Derby che Erica sognava, lei che li ha giocati tutti e dieci, dal primo, combattutissimo alla "Carbonari" disputato a porte chiuse per le restizioni imposte dal Covid-19, fino a quello del 20 aprile di un anno fa, quando le rossoblù festeggiarono la matematica qualificazione ai play-off promozione in un PalaTriccoli bello come non mai. A dire la verità, anche il match di andata al PalaMartarelli non era stato di quelli memorabili (8 punti, un ace, due battute sbagliate, un muro) ma nel suo piccolo, la schiacciatrice fabrianese aveva portato il suo mattoncino per la vittoria che aveva interrotto la serie di tre sconfitte consecutive. Al vederla così, sconsolata ed avvilita in panchina, era salita una botta di tristezza anche a me ma ero sicuro che l'occasione per dimostrare il suo valore sarebbe arrivata, perché questo è il bello del volley: c'è sempre un'altra opportunità e quella opportunità è arrivata contro l'avversario più tosto, contro un'altra Pupilla che in tempi passati mi aveva fatto sognare gli anni della serie A.

Riccione, terza in classifica, e Valeria Tallevi, una che negli anni bui della B2 mi aveva ricordato la Toga per la potenza e la classe. In settimana avevo raccontato di quanto mi sarebbe piaciuto vedere Erica e Valeria insieme nella stessa squadra, di quanto Coach Luciano ed il Presidente avessero smosso mari e monti per convincere la dottoressa fanese a tornare a Jesi nella stagione 2019/20, il secondo anno di "Paola" in rossoblù. Non ci fu verso. Poco male, la partita di sabato mi ha dato un piccolo assaggio di cosa sarebbe potuto accadere se Valeria avesse detto di sì, delle meraviglie che mi sarei goduto da spettatore, perché Pieralisi-Riccione è stata, in maniera un po' inattesa, una sfida tra Pupille: Valeriana da una parte che picchiava con potenza, Erica dall'altra che rispondeva di astuzia, giocando spesso sulle mani del muro. In questi giorni non faccio altro che riguardarmi l'azione del 28-26 del secondo set, un vero saggio di intelligenza. Prima Erica ci ha provato di potenza, trovando sempre pronta l'attentissima difesa romagnola, poi ha capito che il muro poteva diventare suo amico ed ha piazzato un pallonetto malandrino proprio sulle mani di Spadoni. Il pallone è caduto lento e beffardo in prima linea, dove il prodigioso libero Calzolari non poteva proprio arrivare. Ma limitare la partita della fabrianese solo a quell'episodio sarebbe riduttivo, perché "Paola" si è fatta trovare pronta in ricezione, in difesa, ha messo a segno due ace in avvio di secondo set, due battute che mi hanno fatto capire che la Pieralisi non era per nulla rassegnata, che non si sarebbe sciolta come accaduto con Vicenza ma che al contrario, avrebbe continuato a lottare contro un avversario fortissimo. Ed Erica ha lottato, in difesa, a muro, in attacco realizzando ben 20 punti, e nel tie break è stata l'ultima a mollare. Chissà se nell'ultimo set si sarà ricordata della panchina del Derby e delle lacrime del dopo partita? Ma questo è il bello dello sport: c'è sempre un'altra opportunità. Basta saper aspettare ed Erica ha aspettato. FORZA JESI!!! NRB.