Nessuno RossoBlù

Una stagione pazza e appassionante

Prima di tuffarmi a capofitto sul mercato rossoblù, che di fatto è già partito e già impazza con tante novità, volevo scrivere due righe sulla stagione 2021/22, quella almeno per me, del ritorno alla normalità (o quasi) dopo cinque mesi - tanto era durato il campionato 2020/21 - fatti di partite a porte chiuse e trasferte vietate. Partirei proprio da questo fatto, che al di là del risultato ottenuto dalla Pieralisi Pan, è la notizia più bella ed importante di tutta l'annata sportiva: il ritorno del pubblico sugli spalti e la possibilità di tornare a viaggiare per vedere la propria squadra del cuore anche in trasferta. Ammetto che il giorno di Pieralisi-Pomezia, prima di campionato lo scorso 16 ottobre, mi sono quasi commosso perché è stato bellissimo rivedere tanti amici al palasport, tornare a condividere la propria passione con altri, scambiarsi opinioni su una giocatrice e sulla squadra. 

Io ero stato un privilegiato nella passata stagione, quella del campionato in piena pandemia da Covid-19, perché la società mi aveva dato la possibilità di vedere le partite casalinghe alla "Carbonari", però ero sempre solo, non c'era nessuno con cui fare due chiacchiere e vi assicuro che era davvero triste. Rivedere Roberto, tutto il clan Pepa, i genitori delle giocatrici (in particolare il babbo e la mamma di Martina Pirro, sempre presenti anche nelle giornate più nere...), addirittura la grandissima Candida Viscito ed il mitico Massimo Mazzarini nell'ultima partita dei play-out, è stato forse il regalo più bello di tutto questo campionato. Poi mettiamoci anche il trasloco della Pieralisi dalla vecchia "Carbonari" al PalaTriccoli, casa della Monte Schiavo negli anni d'oro della serie A...per questo potrei già dire che la stagione è stata da incorniciare. 

All'inizio del campionato mi ero ripromesso di recuperare tutto il tempo perduto, anzi tutte le trasferte saltate per colpa dei divieti imposti dalle restizioni anti Covid. Senza di quelle sarei probabilmente andato ad Imola al debutto delle prilline in B1, categoria abbandonata nel 1996 per la promozione in A2, ma anche a Filottrano e Moie per i due derby. Ora, a campionato finito posso dire di aver centrato il mio obiettivo; sono stato in quasi tutti i campi dove Paolucci & co hanno giocato: Roma, Perugia, Trevi, Porto San Giorgio, Castelbellino, Capannori e Chieti nei play-out. Le uniche trasferte che ho mancato (cioè Pomezia, Castelfranco di Sotto, Civitavecchia, Isernia e Chieti in stagione regolare) le ho saltate perché o erano turni infrasettimanali oppure perché dovevo lavorare il sabato mattina. Ogni viaggio è stata una avventura, una scoperta nuova di un palasport o di una palestra mai vista prima, a parte le sedi dei due derby, già visitate in passato o con la Pieralisi o con il basket. 

Se devo citare una trasferta, è impossibile non parlare di quella di Roma, la prima della stagione ed anche la prima in assoluto dopo un anno e mezzo di attesa, perché l'ultimo viaggio risaliva al febbraio 2020 a Lucrezia (Apav-Pieralisi 0-3). Ho fatto il turista al mattino, girando per Roma, mangiando una ottima carbonara in una trattoria di Trastevere, per poi raggiungere il PalaEuronics nella sperduta e desolata periferia romana. Avevo detto che il mio ritorno in trasferta doveva essere di quelli indimenticabili e così è stato, pazienza se Paolucci & co non hanno ripagato la mia fedelità con un bel risultato...io la mia vittoria l'avevo già ottenuta. Vorrei citare però, anche le ultime due, ovvero quelle di Capannori e Chieti nei play-out. La prima a dire la verità non l'avevo programmata, anzi pensavo di non farla e fino all'ultimo sono stato in forte dubbio: troppa la distanza da percorrere in auto ed in totale solitudine. Però, alla fine ha prevalso la voglia di esserci comunque, con la speranza di vedere la squadra festeggiare la salvezza. Così non è stato, anzi le prilline hanno giocato forse, la peggior partita del campionato. 

La trasferta di Chieti credo che la ricorderò per molto tempo, soprattutto per la partita delle due squadre e per le assenze in casa rossoblù. Quando sono arrivato in tribuna ed ho visto Alice Usberti in campo, la mia reazione è stata più o meno questa: "Dove è Erica? Perché non c'è Erica? Coach Luciano metti immediatamente in campo Erica!". Ma Erica non c'era, non era neppure in panchina ma a casa col Covid. Quel ko per 3 a 1 mi ha anche rovinato il sabato sera, perché al mio ritorno a Jesi (erano le 21, più o meno), anziché uscire me ne sono rimasto a casa a rimuginare sulla sconfitta. Fosse finita così la stagione, a quest'ora probabilmente avrei chiuso il blog e mi sarei dedicato alle bocce. Per fortuna c'è stata la gara di ritorno, una vera impresa, che mi ha fatto anche piangere alla fine, proprio perché io ero stato a Nocciano ed avevo visto tutto. L'ultimo atto dei play-out al PalaTriccoli è stato bellissimo, non solo per la prestazione delle rossoblù ma anche e soprattutto per l'atmosfera che c'era, un tifo caldo e corretto, che ha spinto fino dall'inizio la squadra verso una rimonta all'apparenza impossibile. 

In conclusione è stata una stagione pazza, con tanti alti e bassi, dovuti soprattutto al folle campionato mal gestito dalla Federvolley. Seguirlo è stato appassionante e faticoso, soprattutto nell'ultimo mese quando c'è stato da scrivere praticamente ogni giorno a causa dei turni infrasettimanali. L'ho fatto come sempre, con grande passione, convinto di poter essere utile in qualche modo alla causa rossoblù, per far amare questa squadra e queste ragazze anche chi non le conosce. Non so se ci sono riuscito, però la "Community" di Nessuno Rossoblù è cresciuta e per questo devo ringraziare chi si ferma a leggere le stupidaggini che scrivo. Adesso sembra che il Presidente stia preparando una vera rivoluzione per il campionato 2022/23, che voglia puntare al bersaglio grosso. Sarà vero? Sarà una bufala? Basterà attendere qualche giorno, al massimo qualche settimana e sapremo tutto (perché io, in quanto tifoso, ne sono quanto chi legge...). L'unica cosa che posso garantire è l'impegno e la fedeltà, che saranno massimi sia che si lotti per la promozione, sia che si debba soffrire per la salvezza. Sennò che tifoso sarei? FORZA JESI! Nessuno.