i-ronica

LA PRIMA COSA BELLA (CHE HO AVUTO DA QUESTO AUTUNNO)...


È un sabato mattina di metà ottobre. Mi sono svegliata non tanto presto perché sono stata invitata a pranzo a casa dello scrittore. È il primo “invito ufficiale” nel quale potrebbe accadere qualcosa di “fisico” tra noi. Lui è stato un pò latitante ultimamente, a quanto pare siccome possediamo due operatori telefonici diversi, lui non ha molto modo di chiamarmi se non spendendo una barca di soldi (o almeno questa è la scusa ufficiale), eppure, promette di cambiare piano telefonico e durante tutta la settimana in cui è impegnato in un corso d’aggiornamento a lavoro, lo sento una sola sera e altre varie volte via mail. Cammino per le strade affollate di indignados (che oggi hanno invaso Roma per manifestare) con un pacchetto in mano contenente una crostata di ricotta e cioccolato che gli porterò come dessert per il nostro pranzo. Lui, idealista e intellettuale, ha rinunciato ad unirsi al corteo per stare con me, e lo apprezzo di brutto.Scendo dal vagone della metropolitana che mi porta in centro da lui mentre alcuni facinorosi iniziano ad agitarsi nei vagoni, e lo trovo ad aspettarmi fuori dalla fermata. Ha tagliato la barba per me perché gli ho detto che lo trovavo più carino senza. Camminiamo piacevolmente verso casa sua e da persona di destra che sono, inizio a prendere in giro lui e i facinorosi criticandoli aspramente (ma col sorriso)… (NON SAPEVAMO ANCORA CHE DI LI’ A QUALCHE ORA, AVREBBERO MESSO SOTTOSOPRA LA NOSTRA CITTA’… nda). Casa sua è la tipica casa di uno scrittore: molto old style, pochi mobili vecchi, una grossa scrivania ordinata nella stanza in cui scrive, un letto matrimoniale, una cucina un pò rimediata…LUI E’ ESSENZIALE…CASA SUA E’ ESSENZIALE!!! Prepara per me una pasta che è una sua specialità. È goffo e imbarazzato in cucina così come è goffo e imbarazzato quando esce con me. Mi fa un pò ridere, e mi piace al contempo. È imbranato ma carino e gentile. È un’atmosfera rilassata e tranquilla: fuori c’è la città col suo sole caldo di metà ottobre. Poco distante da noi gli indignados iniziano il corteo. Accendiamo la tv, siamo sul divano, mi racconta della sua militanza politica e mentre sfoglio uno dei suoi libri, ci ritroviamo molto molto vicini.Mi cinge la schiena, mi accarezza, ci baciamo. È un bacio come non me ne davano da tempo. Dolce, piccolo, leggero…col tempo più passionale, ma comunque un bel bacio.Non so come, ma ad occhi chiusi e tenendo le nostre due bocche attaccate, in due minuti attraversiamo il corridoio e siamo sul suo letto, dopo aver fatto cadere e aver urtato proprio di tutto lungo il cammino. Abbiamo fatto l’amore.Io e lo scrittore abbiamo fatto l’amore. È stato voluto, semplice, naturale, passionale…DOPO TANTO TEMPO CHE NON MI CONCEDEVO AD UN UOMO, FARE L’AMORE CON LUI E’ STATO COME CONOSCERLO DA TUTTA LA VITA.È strano a dirsi, ma non ci sono stati di quegli intoppi che normalmente ci sono la prima volta. È stato bello, duraturo, non problematico. NON POSSO DIRE CHE SIA STATO “IL TOP DEL TOP”, MA CI SIAMO ANDATI MOLTO VICINI…E SO CHE COL TEMPO ANDREMO OLTRE “IL TOP DEL TOP”. Ora, mi sento un pò strana: sicuramente felice, ma anche combattuta. Ho di questi pensieri in testa che in ogni modo tento di rifuggire e che mi fanno già pensare alle tante distanze che inevitabilmente potrebbero allontanarci: la sua militanza opposta alla mia, il nostro essere diversi eppure simili.GLI HO CHIESTO DI NON SPARIRE, INTANTO.Non so bene cosa farà. Dalla tv accesa nell’altra stanza sentiamo che a sky news annunciano che la città sta bruciando e che ci sono scene di guerriglia urbana. Le voci del tg descrivono Roma come un’altra Genova dei tempi del G8.E mentre il nostro idealismo è lontano dal raggiungere un punto d’incontro, i nostri corpi nudi sono vicini e abbracciati l’uno con l’odore dell’altro addosso. E mentre in televisione scorrono scene di guerriglia urbana, dentro questa stanza c’è solo tenerezza.Dopo tanto tempo, mi sento protetta e felice tra le braccia di un uomo, come un cucciolo che ha bisogno di cure.Vorrei che il mio telefono nella mia borsa non squillasse mai, che nessuno mi cercasse per sapere dove sono finita da stamattina. Vorrei perdermi in questo momento per un lungo periodo. Vorrei che l’autunno mi riservasse ancora dei momenti come questo.Era tanto tempo che non mi sentivo così.I-ronica