i-ronica

THE END (e ora, su i titoli di coda, anche se avevo scritto un finale diverso...)


Nonostante la pericolosità di certe frequentazioni, di tanto in tanto sentiamo che è il caso di provare. Succede quando siamo stanchi di stare soli, quando vorremmo una presenza fisica e morale accanto, quando la “condivisione” viene a mancare, e allora, anziché decidere di andare a vedere un film da soli (che tanto sappiamo che la maggior parte della gente che ci gira intorno, non è interessata ai film che vogliamo vedere noi), ci andiamo con la persona che sappiamo sarebbe stato meglio non chiamare. Mentiamo a noi stessi quando diciamo che non sappiamo che piega deve prendere una storia: la direzione di una storia, la si intuisce subito, perché le avvisaglie di positività o di negatività, emergono subito. Certo, non è una regola stabilita: a volte si comincia male, ma si finisce meglio. Però, diciamocelo chiaro, “il buongiorno si vede dal mattino”. Io ce l’ho forse un pò con me stessa in questo periodo. Giusto un pò. Il motivo è che avevo fatto 500 passi avanti in fatto di uomini. avevo passato l’ultimo anno a selezionarli, studiarli e scartarli come si fa ad un’audizione. Nel frattempo mi ero pure leccata le ferite, e le due cose insieme, non sono state una passeggiata. E ora, dopo tante “audizioni”, è un errore imperdonabile imbattersi ancora una volta nell’uomo sbagliato. Certo, posso non colpevolizzarmi se ammetto a me stessa che gli uomini sbagliati si nascondono quasi sempre. Nessuno di loro ci tiene all’inizio a mostrare di essere “quello sbagliato”. Loro ti devono conquistare come una preda, è nella loro natura. Salvo poi, dopo che ti hanno “acchiappata”, tornare ad essere quelli che sono veramente. Non lo credevo possibile, ma mi piacerebbe tanto se lo scrittore fosse convinto di voler “passare l’audizione”. Dev’essere un mero bisogno del mio ego però, o forse una voglia di non passare l’inverno in solitudine, perché quando camminiamo per strada, l’uno accanto all’altro, IO NON LO VEDO ACCANTO A ME. E SO CHE COSI’ COME NON LO VEDO ACCANTO A ME ADESSO, NON CE LO VEDO NEMMENO IN FUTURO.NON E’ DI QUEGLI UOMINI DEI QUALI VAI ORGOGLIOSA E DICI: “QUESTO LO PORTEREI PROPRIO DAI MIEI, E VORREI TANTO PRESENTARGLIELO”.Uno come lo scrittore, quando lo frequenti, vorresti che i tuoi non lo sapessero mai, perché se te sei la prima a non approvarlo e a non vederlo accanto a te, figurati cosa ne pensa tua madre…o tuo padre!!! Qualcuno dice che l’amore va oltre però. Bè, io non appartengo più a quella schiera di ultime romantiche che lo credono: l’amore non va oltre. L’amore ha bensì dei limiti, che poi sono i limiti nostri e che si intersecano con delle realtà oggettive.Come ho potuto credere di essere tra i pensieri di uno come lui, CON TUTTE LE REALTA’ OGGETTIVE CHE LO CARATTERIZZANO? INSOMMA, IL PERSONAGGIO PRINCIPALE DI UN SUO LIBRO, DESCRIVE UN INCONTRO CON UNA RAGAZZA BIONDA, CHE GLI PIACE DA IMPAZZIRE. E SEMPRE LO STESSO PERSONAGGIO, DICE A SE’ STESSO CHE UNA BIONDA COSI’, CON QUEL SORRISO, NON SE LA LASCERA’ SCAPPARE.INVECE LASCIA ANDARE ME. E NON PERCHE’ IO NON SIA BIONDA: SEMPLICEMENTE PERCHE’ LUI NON VUOLE SAPERNE DI FARMI RESTARE.SE ME NE VADO, LO LIBERO.QUESTA E’ LA REALTA’: LUI VUOLE LIBERARSI DI ME, PERCHE’ LA STORIA E’ ANDATA TROPPO OLTRE. IO HO COMINCIATO A CHIEDERGLI DI NON SPARIRE, MENTRE LUI CONTINUA A FARLO, COME SE NIENTE FOSSE.Per motivi di privacy, non voglio parlare delle sue realtà oggettive. Piuttosto, ne parlo a me stessa, dicendomi con aria un pò severa che anche stavolta ho fatto un buco nell’acqua: scelgo gli uomini sbagliati. Giovedì 1 dicembre, h.11.09 (premuto tasto di invio, come sempre non posso più tornare indietro nel mostrare me stessa, mettendomi in gioco, ma a me in fondo piace così):“scrittore, so che la cosa giusta da fare è andarmene, ma è tanto bello quando sto con te, spegnere il cervello. Sono indecisa se andarmene subito o dopo il Natale, perché da brava single, il Natale mi mette tristezza. E troppe tristezze insieme, poi non ce la faccio”. Nessuna risposta. Lo scrittore oggi parte e va da suo figlio. E anche se l’affettività per un figlio e quella per una donna sono due cose distinte, COME POSSO PENSARE DI STARE TRA I PENSIERI DI UNO CHE HA GIA’ UN TIPO DI AFFETTIVITA’ FORTE E DIVERSA A CUI PENSARE?. Scelgo gli uomini sbagliati. E non rispondete “benvenuta nel club”, grazie! BE’, LA SCORSA SETTIMANA HA DETTO CHE AVEVA CAPITO E CHE AVREBBE FATTO 5 PASSI VERSO DI ME. E QUANDO GLI HO COMUNICATO CHE ME NE SAREI ANDATA, NON HA MAI DETTO “RESTA”. HA DETTO SOLO “E’ UNA TUA SCELTA”. E NEMMENO OGGI HA RISPOSTO “RESTA”.NOI DONNE SIAMO STANCHE DI FARE VALUTAZIONI. NOI DONNE VOGLIAMO SENTIRCI DIRE “RESTA, FARO’ CINQUE PASSI VERSO DI TE. MA TU RESTA”. SCRITTORE, IO VOGLIO CHE TU MI CHIEDA DI RESTARE. NON L’HAI FATTO, E ME NE SONO ANDATA VIA. ME NE SONO ANDATA VIA.TRA ME E LO SCRITTORE, E’ FINITA. PERCHE' IO ME NE SONO ANDATA, E LUI, NON MI HA DETTO "RESTA".È dura cazzo.LI-ronica