i-ronica
Fermate il mondo, voglio scendere! tra incontri e fuochi di paglia che sembrano veri amori! un blog che racconta l'amore (finto, vero o presunto), il sesso (in varie sfaccettature moooolllto personali!) e tutto ciò che dall'amore nasce ( attraverso la vita di una single non semplice da capire).
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Post n°361 pubblicato il 16 Gennaio 2012 da i_ronica
Se il Natale porta dei regali, allora il nuovo anno, è il momento adatto per renderli veramente utili, insieme a tutta una sfilza di buoni propositi che non vorremmo mai disattendere.
Se decidi di chiudere una storia a fine novembre, ti troverai in un modo o nell’altro, a valutare tutta una serie di questioni: la prima è che il Natale sarà ancora più duro da affrontare rispetto agli altri anni. La seconda è che se a Capodanno non puoi più ubriacarti d’amore, (perché ormai hai detto basta) allora è il caso che inizi a comprare i super alcoolici per sbronzarti coi tuoi amici e dimenticare le questioni amorose.
Per questo, qualche giorno prima di Natale, bisogna mettere le storie d’amore sul piatto di una bilancia, e valutare se è il caso di tornare sui propri passi e investire come una garanzia sul nuovo anno, smettendo di prendere le cose alla leggera, oppure, semplicemente, chiudere perché non siamo soddisfatti di come stanno andando le cose.
Voglio dire, quando una relazione attraversa le stagioni, cominci a rimuginare sul fatto che è iniziata quando la città era ancora afosa, e quando camminare vicini, non ti faceva per niente battere il cuore (anzi! Non investivi affatto su una storia tra voi due e forse quelle sere di fine estate le avevi passate con lui, solo perché in quel momento non avevi di meglio da fare…). Eppure, in quel non avere di meglio da fare, pian piano aveva fatto capolino l’autunno, e allora iniziavi a guardare lui in un modo diverso, perché magari al terzo appuntamento a teatro, era stato veramente gentile con te. È poi forse l’inverno, che ci rende più “rigide” e quindi pretenziose e bisognose d’affetto, e ci mette di fronte alla scelta: “se me ne vado, è perché manca qualcosa…e non ha senso restare, se il pezzo mancante del puzzle, ci impedisce “la visione d’insieme”.
Si inizia ad essere combattuti tra razionalità e cuore, laddove l’intimità ha ormai preso un sopravvento che non si può più controllare. Noi donne, siamo fuori controllo una volta raggiunto un certo grado di intimità. In un certo qual modo, giustifichi tutte le cose sbagliate che l’altro fa, anche se la parte razionale del cervello, sa bene che non dovresti passarci sopra. HAI PAURA, EPPURE LA SITUAZIONE A TRATTI SI EVOLVE BENE. TALVOLTA HAI LA SENSAZIONE DI AVER FATTO CENTO PASSI AVANTI…IL GIORNO DOPO, REALIZZI CHE PER OGNI CENTO PASSI COMPIUTI, SE NE FANNO ALTRI CENTOCINQUANTA INDIETRO…POI IL GIORNO DOPO ANCORA ALTRI CINQUANTA, E COSI’ VIA… Per questo hai paura. Perché vorresti che la strada fosse sempre e solo in discesa, che la giostra non si fermasse mai e continui ad offrirti dei giri gratuiti mozzafiato. Nel frattempo, tutto il resto è passato in secondo piano: è passato il regalo di Natale che non hai ricevuto (e che te invece hai fatto), perché avverti che dall’altra parte, sono stati lanciati messaggi positivi.
Per questo decidi di tornare per restare: perché la coperta sotto la quale stavate poco prima di Natale, e la notte dell’ultimo dell’anno, era tanto calda e accogliente, che l’idea di ributtarti in strada al freddo, ti fa avvertire la solitudine più che mai. Eppure, la paura di idealizzare quel momento, e l’incapacità di vedere le cose per quello che sono, è ancora tanto presente, e a tratti prevarica.
DEVO DARE ANCORA DEL TEMPO? (si, se ci tieni). VA BENE, MA QUANTO TEMPO? (è indefinito. Qualcuno dice addirittura che la storia del concedere tempo, sia tutta una bufala, perché in realtà il buongiorno si vede dal mattino). E MI DEVO GODERE IL TEMPO PRESENTE E FELICE? (Si, è la soluzione ideale). MA COME FACCIO A GODERMI IL TEMPO PRESENTE FELICEMENTE, SE NON SONO CERTA CHE IL FUTURO POI ME LO TOGLIERA’? (…) (nessuna risposta, e ti senti piccola così).
Per non parlare del “fantasma del Natale passato”, che tornato in grande stile, ti ha fatto mettere in discussione il presente precario per un momento, per poi farti tornare a camminare sul filo della sicurezza. Eppure, anche “al fantasma del Natale passato” bisogna saper dire di no, perché un passato che torna così prepotentemente, ti dà la sensazione che ti strapperà di nuovo la dignità, come ha già fatto.
Insomma, il tempo passa, le stagioni anche, e ci aspettiamo che le situazioni evolvano nel giusto modo. Abbiamo paura di metterci in discussione, ma sentiamo anche che se non lo facciamo, probabilmente perderemo una possibilità. Niente è scritto, niente è stabilito, niente è dovuto, niente va chiesto, però quello che conta, nel tempo che passa inesorabile e che ti dà la forza di metterti in discussione, è la lealtà da parte di entrambi. Se la lealtà viene meno, e le parole mancano, ci si basa sui fatti. Con l’anno nuovo le parole non ci bastano più: vogliamo i fatti. NON VOGLIAMO L’ERBA VOGLIO. VOGLIAMO SEMPLICEMENTE I FATTI. E STAVOLTA, ABBIAMO ANCHE UN PO’ RAGIONE DI PRETENDERLI |
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Sesso: F Età: 44 Prov: RM |
don't be shy cat stevens
don't be shy just let your feelings roll on by
don't wear fear or nobody will know you're there
just lift your head and let your feelings out instead
and don't be shy just let your feelings roll on by
on by...
you know love is better than a song, love is where
all of us belong, so don't be shy and let your feelings
roll on by, don't wear fear or nobody will know
you're there...
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