I meandri nebulosi

IL SEPARA-ALLUCE DI LATTICE SENTENZIÒ


Considerando: 1- che non penso di sapere chi sia, chessò, Dio e simili, o dove io voglia andare e/o finire la mia vita che è in realtà un percorso temporaneo definito; 2- che, di conseguenza, non ho intenzione di pormi domande esistenziali stile “intraprendiamo una discussione pseudo filosofica che ci porti a formulare le teorie dell’esistenza e della relatività della stessa e ceterà e ceterò…”; 3- che non m’interessa poi in maniera così esaltante esaurire in questo contesto argomenti trattanti Arte, Storia o, addirittura, Scienze Matematiche, Chimiche, Fisiche e Naturali; 4- che non sono sicura di volermi assorbire in casi sentimentali/emotivi, i quali sfocerebbero inevitabilmente in quanto illustrato nella seconda considerazione. Si giunge alle seguenti conclusioni: 1- illustrando nel titolo del blog il fatto che io formuli certezze poco certe, è ciò, vi capisco, potrebbe apparire come controsenso ma, vi giuro, non lo è in quanto gli stimoli, di qualsiasi genere, che mi pervengono dall’esterno, mi pongono nelle perfette condizioni per formulare le Suddette (nonché CPC) (fanno eccezione gli stimoli interni (detti anche intestinali (ma questa è un’altra storia)))…ecco…non so dove io volessi arrivare aprendo il punto primo delle conclusioni tradibili dalla premessa…ma ciò non mi tange, o forse sì… 2- la seconda conclusione non si può trarre e/o/virgola desumere in quanto non esiste conclusione prima né, di conseguenza, conclusione terza. …e ciò che sarà, fu… ragion per cui, ciò che fu, sarà (..o è?)… La grammatica non è un opinione e come d’altronde scrisse prima di me Berto: Neppure oggi la linea retta mi sembra di encomiabile stabilità Vostro, con encomiabile olezzo o fetore che dir si voglia Sapara-alluce di lattice