Al termine di un blitz nella notte i reparti speciali americani sono entrati nella tenuta, segreta, di Osama Bin Laden a Islamabad (capitale del Pakistan) facendolo secco. Dopo dieci anni il pericolo pubblico numero 1 è eliminato. A questo punto, e sapendo che sarò smentito, occorre un minimo di analisi sulla politica estera americana. Incentrata su quattro punti, in ordine crescente di "urgenza":-Il riconoscimento degli errori compiuti in Sudamerica. Sancito con la visita sulla tomba del vescovo Romero in Salvador. Non un atto da poco dopo decenni di appoggio ai peggiori dittatori e agli squadroni della morte.-Il contenimento del neoimperialismo russo, cercando anche di mettere un cuneo nella coppia Putin-Medvedev-La scelta di ritirarsi, seppur lentamente, dagli scenari aperti da Bush: Iraq e Afghanistan-L'appoggio agli insorti nel nord Africa. In questo modo l'America si garantisce la "simpatia" dei futuri governo e mina lo scontento dei potenziali jihadisti-L'eliminazione fisica di Osama, che non è atto simbolico da sottovalutare. Io penso che la politica estera americana Obama-Clinton sia stata fino ad ora, con qualche inciampo, eccellente. Ben più di quella interna, difficile anche per i numeri sfavorevoli al Congresso. Senza tentazione isolazioniste proprie dei Repubblicani (che del mondo senza l'11 settembre se ne sarebbe sbattuto) ma anche senza farsi prendere dalla miopia tattica.
Good Night Osama. Good Morning Obama
Al termine di un blitz nella notte i reparti speciali americani sono entrati nella tenuta, segreta, di Osama Bin Laden a Islamabad (capitale del Pakistan) facendolo secco. Dopo dieci anni il pericolo pubblico numero 1 è eliminato. A questo punto, e sapendo che sarò smentito, occorre un minimo di analisi sulla politica estera americana. Incentrata su quattro punti, in ordine crescente di "urgenza":-Il riconoscimento degli errori compiuti in Sudamerica. Sancito con la visita sulla tomba del vescovo Romero in Salvador. Non un atto da poco dopo decenni di appoggio ai peggiori dittatori e agli squadroni della morte.-Il contenimento del neoimperialismo russo, cercando anche di mettere un cuneo nella coppia Putin-Medvedev-La scelta di ritirarsi, seppur lentamente, dagli scenari aperti da Bush: Iraq e Afghanistan-L'appoggio agli insorti nel nord Africa. In questo modo l'America si garantisce la "simpatia" dei futuri governo e mina lo scontento dei potenziali jihadisti-L'eliminazione fisica di Osama, che non è atto simbolico da sottovalutare. Io penso che la politica estera americana Obama-Clinton sia stata fino ad ora, con qualche inciampo, eccellente. Ben più di quella interna, difficile anche per i numeri sfavorevoli al Congresso. Senza tentazione isolazioniste proprie dei Repubblicani (che del mondo senza l'11 settembre se ne sarebbe sbattuto) ma anche senza farsi prendere dalla miopia tattica.