Is'Mart

Post N° 113


Sono nel silenzio del mio ufficio perchè vuoto, ancora i colleghi devono arrivare. Scrivania, due telefoni, pc, aria condizionata... un ufficio, odioso e puzzolente di carta e aria che sa di plastica. Quanto ancora durerò qui dentro? Mi guardo attorno e ovunque ci sono appesi calendari di donne nude, raccoglitori in fila su tavoli, appunti attaccati ai muri con puntine, che ogni tanto cadono. Io sono qui, in mezzo a tutto questo mondo che non è il mio.La consapevolezza di schifare questo ambiente è sempre più presente. E' un luogo asettico, passivo, deprimente. Pensate che un mio collega sembra vivere per questo lavoro, che tristezza che mi fa. Credo che abbia poco da fare nella sua vita, il lavoro gli serve per compensare, per autoconvincersi di avere una personalità perchè lui sembra essere privo di una vita sua. Ho incontrato persone interessanti qui dentro. Ho avuto modo di confrontarmi anche con "menti ferme" e da umile presuntuosa mi sento fiduciosa del fatto che io qui dentro non posso mettere radici. Non è fertile questo ambiente, non si cresce! L'unica cosa che aumenta è il mio conto in banca che utilizzo per pagare bollette,affitto, benzina e pranzi di lavoro. Che bella vita! L'inverno che verrà credo mi sottoporrà a delle prove importanti.