Le regole del gioco

Accessi d'ira


"Combatti con te stesso, se vuoi vincere l'ira, quella non p
uò vincere te. Incominci a vincere, se viene nascosta, se non le si dà sfogo. Seppelliamo i suoi segni e teniamola, per quanto si può, nascosta e segreta". Questo è quanto diceva Seneca, riguardo ad una delle più comuni manifestazioni dell'animo umano, vale a dire l'ira. Tuttavia, diciamo la verità, chi riesce, di fronte ad un fidanzato beccato a sollazzarsi con la propria amica del cuore, al capo che urlandoti in faccia, minaccia il licenziamento, o ad un imbranato che al parcheggio a ad uno stop ti danneggia l'auto nuova di zecca, a mantenere la calma e a non reagire in maniera furibonda? Per quanto mi riguarda, sono una di quelle persone che quando si incollerisce, perde totalmente il proprio aplomb: volto rannuvolato, sopracciglia aggrottate in maniera minacciosa, denti digrignati a mo' di cane rabbioso e..esplosione!! Inveisco, grido, dico cose orribili.. straripo come un fiume in piena con risultati simili a quelli dell'alluvione di Firenze del '66. Lo sfogo di aggressività fa perdere la piena padronanza delle proprie azioni ed in particolare di ciò che esce dalla bocca, quasi si fosse sotto l'azione di un agente esterno.E' pur vero, tuttavia, che ci sono molte persone che, forse dotate di grande autocontrollo e dominio di sè,  oppure seguaci di qualche filosifia orientale che spinge alla calma interiore, o ancora sotto l'influsso di un magico mantra, che reagiscono alla frustrazione frenando e gestendo la propria rabbia: abbassano lo sguardo e si chiudono in un ostinato mutismo.E voi come reagite alla collera? Le date libero sfogo mostrando il vostro lato "bestiale" o, come suggerito da Seneca, riuscite a dominarla ostentando indifferenza ed un indefesso silenzio?