Il Blog di JK

Il ritorno


Rieccomi, a fare il punto della situazione dopo essere tornata, appena da due settimane, da un viaggio indimenticabile, un tuffo in un passato remoto ma in grado di incidere in modo cosi forte sul mio presente, fino a farmi rivedere alcune cose sotto una luce del tutto nuova - vero e proprio pellegrinaggio verso le pieghe più nascoste dell’anima…Ho potuto chiudere un cerchio che si era aperto con la mia partenza, avvenuta più di 20 anni fa, da quel travagliato paese che racchiude in sè  tutte le bellezze e brutture di un continente troppo spesso dimenticato…E’ stato un viaggio verso quel Sud del mondo, cui sono profondamente legata, un viaggio dove ho riso molto e ho anche pianto, per quei cari che non ci sono più il cui ricordo mi e’ apparso più vivo che mai, ma anche per le persone che sono rimaste da un lato e dall’altro dell’oceano…Al di la´ della sua bellezza prepotente e “tanghera” che mette in piazza senza pudori per i turisti portatori di valuta pregiata, Buenos Aires si conferma a prima vista - purtroppo non senza un mio grosso stupore -  come la città dei “cartoneros”, giovani derelitti che vedi rovistare tra i sacchi della spazzatura nei quartieri più alti alla ricerca di cartone  - si dice - vero e proprio traffico, che arricchisce chissà quali loschi personaggi….Poco più di quindici giorni vissuti intensamente, tra Buenos Aires e Rio Cuarto, con il terrore pressante di essere derubata ad ogni stante, tra lo smog più nero della Avenida Callao, l’affollata Florida, i pittoreschi mercatini della Recoleta, le desolate vie della periferia della capitale, dove ti sembra di essere ancora ai tempi del Far West, tra colleghi splendidi, dalla tipica cordialità argentina, vecchi amici ritrovati, che mi hanno fatto sentire – finalmente – dopo tanti lunghi anni di assenza a casa e dove mi accorgo, solo ora al mio ritorno, che ho lasciato una parte di me…