Il Blog di JK

Il mio paese ricordato


Nascosti nelle pieghe della memoria ci sono ricordi ormai sbiaditi che aspettano di essere portati alla luce di una vita nuova; attimi, spensierati e dolorosi di giornate che sembravano non avere mai fine, antiche sensazioni legati a luoghi, sapori e profumi di tempi e luoghi lontani.Ripenso al mio maestro di canto, dai cappelli biondo cenere, stempiato, dagli occhi intensi color cielo, così volitivo, che mi iniziò in quella nobile arte. Sapeva farsi rispettare da noi bambini, esigente senza cadere nell’autoritarismo, così consueto tra gli insegnanti di allora.Come potrei dimenticare Andrea, il mio caro maestro d’italiano, dalla bontà infinita, tragicamente scomparso in un incidente su una sperduta strada polverosa, la cui vicenda umana e familiare avrebbe lasciato un segno indelebile in molti di noi.E non dimentico – né dimenticherò mai - il ricordo vivo di quel profondo sentimento di amicizia, altruismo e fratellanza che ancora oggi unisce i più umili, la gente semplice che abita nella campagna, nelle province più emarginate, distante dal clamore di un sistema ancora dalle troppe pecche, ricca di niente, ma ricca dentro come solo i diseredati del mio paese lo possono essere....