"Qualcuno migliore di te per me è difficile trovarlo"Quella frase le risuonava così forte nella testa, da farla impazzire. Qual'era il significato di quelle nove parole poste una dopo l'altra, in fila come le carrozze di un treno? Che direzione avrebbero mai preso? E più ci si arrovellava più le risposte sembravano distanti.Lei aveva tutto. Una famiglia meravigliosa. Le soddisfazioni di un percorso di studi difficile ed intenso. Amici che le volevano bene per il semplice fatto di essere così com'era. Ma se le avessero chiesto: "rinunceresti a qualcosa che hai per un'ora da trascorrere con lui?" , lei non avrebbe esitato un attimo a dire di SI. A volte si odiava per questo.Si rendeva conto di camminare sul filo sottile come un funambolo e che la la vetta o la caduta dipendevano solo da lui. Era lui che aveva le redini del gioco in mano.Lei era solo la vittima.Anche se vittima non si sentiva affatto. Forse una vittima consenziente.Nessuno riusciva a capire tutta questa sua ostinazione. E lei aveva smesso di dare spiegazioni. Non voleva più sentirsi giudicata.Non voleva più sentire stupidi consigli. Ma gli altri cosa potevano mai sapere delle emozioni provate insieme?Era la giustificazione adatta per smettere di chiedersi perchè!Pur volendo non sarebbe mai riuscita a spiegare tutte quelle sensazioni che lui era in grado di farle provare. Si , le aveva fatto del male. Un male che non aveva e non avrebbe mai dimenticato. Ma lei non era brava a portare rancore. Diceva che le persone hanno sempre bisogno di una seconda possibilità. Anche se lui di possibilità ne aveva avute più di una. Forse ne aveva avute così tante da perderne il conto.Ma ancora una volta si erano ritrovati su quella strada così vicini da sentirsi ma ancora un pò distanti per potersi sfiorare. E lei sapeva che valeva la pena provarci ancora una volta. Perchè - si chiedevano tutti.Semplicemente perchè lei sentiva di voler lui accanto. Nonostante tutto!
Nonostante tutto
"Qualcuno migliore di te per me è difficile trovarlo"Quella frase le risuonava così forte nella testa, da farla impazzire. Qual'era il significato di quelle nove parole poste una dopo l'altra, in fila come le carrozze di un treno? Che direzione avrebbero mai preso? E più ci si arrovellava più le risposte sembravano distanti.Lei aveva tutto. Una famiglia meravigliosa. Le soddisfazioni di un percorso di studi difficile ed intenso. Amici che le volevano bene per il semplice fatto di essere così com'era. Ma se le avessero chiesto: "rinunceresti a qualcosa che hai per un'ora da trascorrere con lui?" , lei non avrebbe esitato un attimo a dire di SI. A volte si odiava per questo.Si rendeva conto di camminare sul filo sottile come un funambolo e che la la vetta o la caduta dipendevano solo da lui. Era lui che aveva le redini del gioco in mano.Lei era solo la vittima.Anche se vittima non si sentiva affatto. Forse una vittima consenziente.Nessuno riusciva a capire tutta questa sua ostinazione. E lei aveva smesso di dare spiegazioni. Non voleva più sentirsi giudicata.Non voleva più sentire stupidi consigli. Ma gli altri cosa potevano mai sapere delle emozioni provate insieme?Era la giustificazione adatta per smettere di chiedersi perchè!Pur volendo non sarebbe mai riuscita a spiegare tutte quelle sensazioni che lui era in grado di farle provare. Si , le aveva fatto del male. Un male che non aveva e non avrebbe mai dimenticato. Ma lei non era brava a portare rancore. Diceva che le persone hanno sempre bisogno di una seconda possibilità. Anche se lui di possibilità ne aveva avute più di una. Forse ne aveva avute così tante da perderne il conto.Ma ancora una volta si erano ritrovati su quella strada così vicini da sentirsi ma ancora un pò distanti per potersi sfiorare. E lei sapeva che valeva la pena provarci ancora una volta. Perchè - si chiedevano tutti.Semplicemente perchè lei sentiva di voler lui accanto. Nonostante tutto!