Flusso Di Coscienza

Silenzio


Lei il silenzio proprio non lo sopportava.Quel silenzio così pieno di rumori che non le permetteva di essere lucida.Concentrava tutte le sue forze per essere più razionale possibile. Ma era difficile.Combatteva contro una forza che la lasciana inerme , a terra. Quella forza che, prima o poi, l'avrebbe portata a prendere una decisione definitiva. Eppure, il solo pensiero di quel passo la spaventava.Cosa sarebbe successo se avesse voltato pagina?La voglia di sentirsi di nuovo libera, di tornare a respirare i profumi della vita senza più quel macigno che si portava dentro da tanto tempo. Sapeva che quel passo in più avrebbe significato perdere una persona importante. Si chiedeva se ne aleva la pena. O   meglio, si chiedeva se valeva la pena continuare a rimanere in bilico. In attesa. Con paure e desideri che facevano a cazzotti dentro la sua testa, ma soprattutto dentro al suo cuore. Quante notti insonni. Quante giornata passate davanti ad uno specchio a parlare con se stessa. Cercando di capire cosa fosse meglio per lei. Ecco, ora anche lei se lo ripeteva: merito di più? Quella domanda che odiava ora era lei stessa a farsela. Era arrivata a quel punto, a quel bivio e no sapeva quale strada imboccare. La voglia di resistere c'era, ma era direttamente proporzionale alla voglia di abbandonare. Aumentavano entrambe in egual misura. Con la stessa intensità.Perchè stava succedendo tutto questo? E soprattutto da quando?La risposta era semplice: da quando aveva permesso a lui di rientrare nella sua vita. Di essere presente anche con la sua assenza e i suoi silenzi.Eppure sentiva la necessità devastante di stargli accanto. Forse era la sua indole masochista che la portava a farsi del male da sola.Aveva scoperto dentro di se una forza che nemmendo credeva di avere. nessuno avrebbe resistito così a lungo. Ma lei non riusciva a mollare, sapeva che c'era qualcosa, qualcosa di speciale che li univa. O  forse era lei che voleva convincersi di ciò. Forse, in realtà, non c'era niente di speciale e lui non era altro che uno dei tanti che prima o poi avrebbe dimenticato e magari, un giorno, ricordato con un sorriso nostalgico.