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Il regime contro i monaci


RANGOON - Non si ferma la stretta delle forze di sicurezza contro i monaci che da dieci giorni guidano la protesta non violenta contro il regime militare in Birmania: nella notte e poco prima dell'alba duecento religiosi sono stati arrestati in una serie di raid nei monasteri di Rangoon. Ieri 100.000 persone sono scese per le strade della metropoli in una giornata carica di tensione per manifestare contro la giunta, sfidando le raffiche di colpi di arma da fuoco e i gas lacrimogeni: sei i morti. Le truppe hanno setacciato anche monasteri nella parte nordorientale della Birmania - che il regime ha ribattezzato Myanmar - dove ci sono state altre grandi manifestazioni di protesta contro la giunta militare. Secondo alcuni testimoni 500 monaci sono stati arrestati al monastero di Mogaung nel distretto di Yankin e altri 150 al monastero di Ngwe Kyaryan, nella circoscrizione di South Okkalapa. "Solo tre monaci malati sono stati lasciati indietro" ha riferito alla Reuters un testimone. Migliaia sfilano a Rangoon, la polizia carica. La tensione rimane altissima anche oggi: soldati e agenti di polizia hanno issato barricate bloccando con filo spinato gli snodi principali della città nel tentativo di bloccare le manifestazioni. Nei pressi della pagoda di Sule - uno dei punti nevralgici e più significativi della protesta - sono stati piazzati almeno sette dispositivi che possono essere usati come cannoni ad acqua contro i manifestanti. Migliaia di persone si sono riversate anche oggi nelle strade della metropoli, alcune stime riferiscono di 10.000 persone attorno alla pagoda di Sule. La polizia ha sparato colpi di avvertimento per disperdere la folla, secondo alcune fonti ha anche caricato i manifestanti ed una persona è rimasta a terra: non è chiaro se morta o solo ferita. La gente canta l'inno nazionale davanti agli agenti in assetto antisommossa.Da anni questa povera gente è sotto assedio da un regime antiliberale, leggendo e seguendo la storia di questo popolo mi sovviene subito alla memoria pechino durante la manifestazione pacifica antiregime che gli studenti misero in atto nella tanto famosa quanto triste piazza di Tien an men, anche allora come quella di oggi iniziò pacificamente, poi ci furono i primi scontri per poi finire in un massacro di studenti e giovani ragazzi che credevano nella libertà.Speriamo di non dover assistere a scene simili anche in questa occasione.Oltre ai fatti di quel periodo non posso nemmeno dimenticare le parole pronunciate da un tale Edoaro Sanguinetti che non molto tempo fa ricordò quei martiri come ragazzini innamorati della cocacola, mi verrebbe da chiedere e questi monaci più tutta la gente comune strettasi a loro, di cosa sono innamrati?