Italia da salvare

Giornate di piazza


Si è da poco conclusa la manifestazione delle opposizioni, tenutasi in Piazza del Popolo dalle 14.00 di questo pomeriggio, Sabato 13 Marzo 2010. La manifesazione è stata aperta da Riccardo Noncini del PSI. Il secondo intervento ha visto protagonista Emma Bonino, accolta da un fragoroso "Emma! Emma!" da parte del pubblico. "Cittadini e non sudditi" ha detto. Lottare insieme, il messaggio: "sono con voi e voi siete candidati con me" perchè dalla data delle elezioni "può partire la riscossa democratica e civile". La Bonino invita anche a farsi sentire, citando una frase della giornalista russa Anna Politkovskaja: "Per conquistare la fiducia della gente, i sentimenti tiepidi non bastano". "Io non ho pensieri tiepidi e spero neanche voi". Segue Bonelli, dei verdi. In merito alle affermazioni di Berlusconi, che aveva definito la piazza come 'ammucchiata', afferma "Questa piazza, voglio ricordare al Presidente del Consiglio, non è il lettone di Putin". Tanti i temi trattati: scudo fiscale, condono edilizio, centrali nucleari, privatizzazione del servizio di distribuzione idrica. "Basta a chi ha legalizzato le illegalità" e chiude, lanciando un mazzo di fiori alla folla.Al posto della politica, subentra la società. Parla una dipendente dell'Omsa, Emilia Liverani. Afferma che la crisi non è finita, che il peggio deve ancora arrivare e che si tenta di nasconderlo. Non è ammissibile, che nei canali televisivi non si parli di quelle storie. "Chi cerca di parlare delle nostre storie viene definito un pessimista che non ha a cuore il futuro dell'Italia". "I denari incominciano a scarseggiare". "Dalla crisi si esce investendo sul lavoro, non sulla pubblicità". Interviene una poetessa e legge uno scritto di Giuseppe Mazzini. Non è mancata neanche la voce dei dipendenti della scuola, con Barbara Evola. "Non si parla mai di quello che sta accadendo nella scuola". "La cosa che più spaventa è la censura, perchè la scuola fa paura". "I tg sono diventati un'alternativa a Maria de Filippi, è un puttanaio". E in merito alla riforma Gelmini "E' un massacro epocale... è il modello di società che si nasconde dietro questo ignobile progetto". Anche la stampa è stata presente con Iacona, conduttore di Presa Diretta. "Questo è il momento di non tirarsi indietro". "Noi un paese così, buio, senza democrazia vera, non lo vogliamo". Anche qui, molti i temi affrontati: i tagli all'editoria, la corruzione che fiacca la competizione, l'accusa ai rapporti tra organi di controllo, media e PdC. "Non è normale per niente". "Esiste una Rai che non si lascia intimidire dalla politica...vogliamo una Rai libera".Sul palco anche Bersani, Di Pietro, Vendola e Ferrero, tutti con parole e proposte. Se Bersani incentra il discorso sull'importanza del lavoro e sul disinteresse del governo e della maggioranza nei confronti di questi temi, Di Pietro, punta più a sottolineare come la democrazia sia in pericolo, a sottolineare che c'è bisogno di un fronte comune che non ripeta gli errori del passato. Tonino indossa una sciarpa viola, forse in onore del Popolo Viola presente in piazza. E un tributo ai viola e alla CGIL, arriva anche da Ferrero in apertura di discorso, discorso nel quale parla dell'importanza della scuola, dell'emarginazione degli immigrati...e lancia tre proposte: portare avanti la protesta di tutte le opposizioni, una campagna referendaria contro nucleare, acqua privata e scavalcamento dell'art .18. Il più applaudito, a mio parere, è stato Nichi Vendola. "Il racconto Berlusconiano non convince più". "L'attacco alla Costituzione parte da quell'art1 che noi della sinistra abbiamo avuto la colpa di ridurre a un santino...il nodo libertà è lavoro è il vanto della nostra Costituzione". Passa poi a criticare duramente i metodi del governo: "Il processo breve l'hanno fatto l'altro giorno in Camera dei deputati, stracciando l'art18 dello statuto dei lavoratori. Anche per i migranti c'è il processo breve, ed è contenuto nell'equazione berlusconiana extracomunitario uguale criminale". "Il centro sinistra, ritrova la propria piazza". E forse, è proprio vero che l'ha ritrovata. In piazza del popolo, c'erano tutti i partiti tranne l'UDC, molti movimenti e associazioni. Uniti per ideali comuni.Tuttavia, non si è manifestato solo a Roma. Anche a Milano, Torino, Bologna, Trieste, Cagliari, Palermo, Trento, Cuneo, Siracusa, Livorno, Bolzano, Mantova, Treviso, Venezia, Parma, Sassari, Massa e molte altre. Soprattutto, a Reggio Calabria, si svolge il NO MAFIA DAY, appuntamento organizzato con impegno e passione per dire no alla mafia, alle connivenze, agli accordi dei palazzi, al futuro dei giovani strappato via. E a proposito di giovani, ricordiamoci anche che ieri, insieme alla CGIL, non hanno scioperato solo i lavoratori ma anche gli studenti. Quegli studenti che chiedono sicurezze, quegli studenti che dimostrano solidarietà per i lavori e ne ottengono a loro volta. Quegli studenti che dicono no alla privatizzazione delle università e ai tagli miliardari della Gelmini mani di forbice. Forse, dopo molti anni, è possibile dire che qualcuno sta tentando di riemergere dalle putride acque dalle quali il paese è stato sommerso. Non è ancora abbastanza, deve essere solo l'inizio. Gli organizzatori della manifestazione odierna hanno parlato di 200.000 presenze. Qualcuno dirà che il dato è sovrastimato. Ebbene io penso che, sovrastimato o no, quel 200.000 si deve trasformare in milioni. La gente deve capire che tutto ciò che sta accadendo non è tollerabile. La gente deve riprendersi i diritti che ci sono stati strappati di mano attraverso un progetto sapientemente architettato. Manifestiamo, sempre di più. E non dimentichiamoci che l'arma più potente di cui ancora disponiamo è il voto. Usiamolo bene, il 28 e il 29 marzo.