Intercultura

Bambini di tutti i colori


Parlare di diversità significa parlare del bambino, della sua unicità. Unicità che va riconosciuta e valorizzata. La necessità di questa valorizzazione è dettata prima di tutto dal rispetto del bambino, del suo modo di essere. Il riconoscimento degli aspetti che compongono l’unicità del bambino consente all’adulto di fare interventi mirati ed efficaci perché centrati sulla rilevazione di una difficoltà. Di un bisogno, di un desiderio del bambino.Per permettere ad ogni bambino di essere riconosciuto e riconoscersi, in un processo di integrazione, il progetto didattico ed educativo deve essere incentrato sulla dimensione relazionale e comunicativa ispirato alla coscienza del sé ed alla scoperta dell’altro diverso da te.Attraverso una dinamica di interazioni e rapporti, tutti i bambini possono trarre occasioni di maturazione imparando a considerare la diversità come dimensione di ciascuna persona e non come caratteristica di alcuni. Occorre prestare molta attenzione ai processi di scoperta degli elementi di somiglianza e degli elementi di differenza. È importante che i bambini scoprano, attraverso la loro diversità, quello che li accomuna e li rende uguali, superando l’approccio più diffuso di considerare la differenza come un discostarsi dalla norma, dalla regola o al più un fatto che riguarda solo alcuni.Il concetto di diversità riguarda tutti i bambini e non solo alcuni. Essi si differenziano per la loro provenienza culturale, per il loro aspetto fisico, per il genere sessuale a cui appartengono, per il loro temperamento, per il modo di relazionarsi con gli altri bambini, con gli adulti, per il loro modo di ragionare, di osservare la realtà ed elaborarla.L’interazione del bambino con l’ambiente, l’incontro quotidiano con le persone che hanno una parte importunate nella sua crescita è certamente il meccanismo di sviluppo che gli consente di costruire le sue conoscenze sulla realtà ed il formarsi della sua personalità ed identità.