JAMBOREE

Le bibliotecarie


No, non è il titolo di un film porno. Siccome sono una lettrice compulsiva, devo trovare fonti alternative all’acquisto dei libri. Più che altro per non dover fare un mutuo, ecco.  Per questo motivo, frequento una biblioteca. Frequento è il termine giusto, nel senso che ci passo del tempo. In genere ci vado 2-3 volte a settimana, e per forza di cose conosco le persone che vi lavorano. Nell’orario in cui vado io in genere ci sono sempre le stesse due persone: una si chiama P.: sui 50, abbronzatissima, sempre in super tiro, capelli rossi, ha una voce roca meravigliosa che ascolterei per ore. E chiacchiera. Accidenti se chiacchiera. Tanto che andare in biblioteca è diventato uno dei momenti clou della mia vita sociale. L’altra bibliotecaria non potrebbe essere più diversa. Nonostante sia presente quanto P., di lei conosco solo il nome: Cristina. Siccome ha gli occhialini, è un po’ gracilina, grigina, dentro di me la chiamo Tristina.  Che di suo non sarebbe neanche brutta, solo che dovrebbe smetterla di far scegliere i suoi vestiti alla Santa Inquisizione. Non mi ha mai rivolto la parola, mai risposto al mio saluto. Mi gira sempre le spalle e continua a lavorare al computer. Da qui, la mia convinzione di avere il mantello dell’invisibilità o più probabilmente, di starle sui marroni.Per questo motivo, mi ha stupito molto, la scorsa settimana, quando, dopo un sorso d’acqua bevuto dal bicchierino (ovvio che una come lei non tracanna dalla bottiglia), un sospirino e un minutino di silenzio, mi ha detto guardando il libro che stavo per prendere:“Non ti piacerà. Non è il tuo genere.”Boom! Con queste poche parole ha buttato un meteorite nella biblioteca e nella mia vita, infrangendo d’un colpo le mie convinzioni e mi ha dimostrato che:a)      Non è muta;b)      Sa che esisto e cosa leggo;c)       È una che i libri non li mette solo negli scaffali ma li legge anche;d)      Be’, visto che mi gira sempre le spalle, deve avere per forza gli occhi anche da qualche altra parte… magari sul sederino?Comunque sul libro aveva ragione lei: non è il mio genere.