JAMBOREE

Questa la devi proprio conoscere


Vi ho già parlato di Gianlu (vedi post 95). In tanti anni che lo conosco le uscite classiche sono: o in posti con la musica che fa tapum tapum tapum dove lui si anima come funzionasse a decibel, oppure in posti tranquilli dove lui si tormenta su problemi esistenziali chiedendosi il perché della vita mentre io mi chiedo sostanzialmente perché caspita sono lì con lui.Lo conosco da sempre, conosco ogni sua mania: ha una memoria incredibile, una predisposizione per i numeri ai limiti dell’autismo e una simpatia innata e un po’ ingenua che gli permette di essere sempre perdonato. Semplicemente, per timidezza, per pigrizia, per sfiducia nel prossimo o non so cosa, tende a mostrare solo la parte più superficiale di sé. E questo crea spesso fraintendimenti, dà di lui un’idea sbagliata.Gianlu è innamorato delle donne. Di tutte le donne. Pensa che non ne esistano di brutte, solo donne la cui bellezza è da scoprire. Per questo parla con tutte, così come fa con gli uomini, del resto. E’ spinto più dalla curiosità che dal sesso. “Ho conosciuto una persona – mi dice ieri – la devi assolutamente conoscere”. Tanto per non smentirsi mai mi porta in uno di quei localini sciccosissimi che “non puoi non averne mai sentito parlare, ci vanno tutti”, dove io, naturalmente, di quei “tutti” non ne conosco nemmeno mezzo. Il posto sciccosissimo si rivela essere un bar al primo piano all’interno di un cortile; praticamente se non ti porta qualcuno pensi di entrare in casa altrui. Mi verrebbe da chiedere “permesso”, se non fosse che il posto mi ricorda tanto la casa di mia zia, comunque ci sediamo e prendiamo un caffè. Per inciso, mia zia lo fa più buono e ti porta anche i biscottini. Lei però si beve un bicchierino di marsala. “Per la pressione”, dice.Con solo mezz’ora di ritardo arriva la tipa, bellissima, mi sballa con il suo profumo. Dopo le presentazioni la conversazione scorre via veloce. E’ una che ha fatto di Gucci e degli aperitivi la sua religione, che ha trovato il suo scopo nella vita nell’incarnare il modello che qualche creativo del marketing ha creato per lei. Più leggera di una piuma, inconsistente come un’ombra, ma mi sforzo di essere gentile per il mio amico. Ridiamo molto, ci scambiamo i numeri di cellulare e ci ripromettiamo di vederci presto: praticamente amicone. All’uscita Gianlu non accenna nemmeno a riaccompagnarla.La guardiamo allontanarsi e poi dico “E’ simpatica.”Scoppia a ridere: “Non ci provare nemmeno. – poi mi prende sottobraccio e dice: - Dai, andiamo da Tony a mangiarci una piadina, che tutto questo chiacchierare di rimedi olistici e di alimentazione biologica m’ha fatto venire la fame nervosa.”Io rido e penso che le persone che stimi servano proprio a questo: a vedere il mondo attraverso i loro occhi. Senza parole, senza prediche, solo con il loro sguardo. E ogni cosa torna a posto.