JAMBOREE

Una roba che mi fa morir di noia


 Una roba che mi fa morir di noia è l’ansia da prova costume. Una roba che mi fa morir di nervoso invece è l’ansia da prova costume sia procurata dal marito/moroso/amante. Anzi no, solo i primi due, perché il terzo, proprio per la sua natura, alla prova costume ti ci fa arrivare in forma. E anche con un bel sorriso mi vien da dire. Ma torniamo a noi. Cellulite, dieta dell’acqua, del sole, chili di troppo: la noia in terra. Recriminazioni, lagnanze indelicate in momenti inopportuni sul reciproco peso e forma: un attentato alla coppia. Ecco perché quando mi imbatto in una voce fuori dal coro mi suona subito la campanella della meraviglia. Come ieri  per esempio. Stavo provando l’ennesimo paio di jeans a quella santa bimba di mia nipote, che li voleva come la sua amica Tina. (Ma come sono quelli della tua amica Tina amore? Sono azzurro-blu zia… hai capito come? Ma certo. Che il Mago Otelma alla zia le fa un baffo si sa. Infatti eravamo solo al 19mo tentativo e la ricerca si prospettava ancora lunga.) Comunque, mentre son lì che tento di convincere quella vipera quell’amore di bimba che i jeans che sta provando non saranno – forse – come quelli della sua amica Tina, ma che sono sicuramente più belli di quelli di chiunque altro, dal camerino di fianco esce una signora sui 60: bel sorriso, un colore meraviglioso di capelli, un po’ in salute. Salute (tanta a dir la verità), evidenziata al massimo dal pantalone superfasciante che stava provando. Mentre è lì che si affanna per tirar su quello che su non può essere tirato perché i centimetri di stoffa sono piuttosto limitati, eccola che sbuffa rivolta al marito: “Devo aver messo su un paio di chili in più, ma a te non importa vero Giulio amore?” M’aspetto un borbottio indistinto del tipo, “Due chili certo… e degli altri 10 che avevi già preso ne vogliamo parlare?” “Certo che no – risponde invece prontamente Giulio Amore – tu per me sei sempre bellissima lo sai.” Boom! Che risposta. Che uomo. Sono colpita. O è l’uomo più innamorato del mondo oppure il miglior bugiardo dell’universo. In qualsiasi caso gli sorrido: per simpatia, per solidarietà, per la sorpresa. In quel momento la signora esce dal camerino, non so se vede la scena ma sbotta: “Ma che avrai mai sempre da sorridere come un pirla?  E stai dritto con quella schiena che sembri mio nonno Gaspare....” E lì ho la conferma che il problema di certe donne non è che sono grasse: è che sono stronze. E in quel caso i chili in più si vedono tutti. E la stronzaggine pure.